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giovedì, Settembre 25, 2025

“Il coraggio degli italiani” l’ultimo lavoro di Antonio Pastorini sarà presentato a Larino

Cultura"Il coraggio degli italiani" l'ultimo lavoro di Antonio Pastorini sarà presentato a Larino

Antonio Pastorini, larinese “emigrato” in Emilia Romagna, è ingegnere elettronico, ma ha la passione della scrittura, lo abbiamo incontrato a Larino dove presenterà il suo ultimo lavoro, “il coraggio degli italiani” un quadro di quella che che è oggi la situazione sociale del paese che nei secoli ha fatto da guida a tantissi popoli stranieri.

Michele Mignogna

Pastorini racconta il processo di rovesciamento della civiltà dei consumi, spinta ai margini da una società in grado di riappropriarsi dell’identità perduta e pronta a riaffermare i nuovi ideali. Il processo di rinnovamento verso quella che nell’immaginario dell’autore è la cosiddetta ‘Giusta Armonia’, punto di svolta nell’infinita lotta tra il vecchio, impersonato dai Becchini, e il nuovo sentimento popolare dei Miliziani. Nel mezzo della battaglia, che non poteva che svilupparsi nella Città Eterna, i rapimenti di papa Benedetto XVI e del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano accentuano il caos visionario tra un colpo di coda di un anziano eroe del Regio Esercito italiano e un’imminente sorpresa finale verso una nuova consapevolezza del proprio ruolo all’interno di una comunità restituita a se stessa.

Pastorini,  è al suo quarto episodio letterario. Prima de “Il Coraggio degli Italiani” nel 1988 con Oceania Edizioni di Napoli ha pubblicato “Il naso originatore”, una raccolta di racconti. Nel 1998 con Monduzzi Editore di Bologna è poi uscito “Allupallupo”, un saggio sulla insostenibilità del libero mercato, unito al romanzo breve Il “Banano nano”. In ambito professionale ha collaborato, nei primi anni novanta, con riviste settoriali e, in particolare, con la Mondadori Informatica. Ha pubblicato nel 1990, per conto di Danae Editrice di Carpi, un libro tecnico “Reti di computer ed interconnessioni”. Con “Il Coraggio degli italiani” conferma il suo talento e la sua sensibilità artistica. Un’opera che accentua il divario tra l’Italia ideale e quella degli opportunismi, un’opera che rappresenta un sogno, forse, o una reale presa di coscienza.

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