di Silvia Valente
Sport e solidarietà, due mondi sempre più vicini e che guardano nella stessa direzione: diffondere i valori positivi dell’impegno sociale. Si chiama «Un calcio per…» ed è la manifestazione organizzata dall’Istituto Pilla di Campobasso. Professori e studenti, ma anche ricercatori del Neuromed e detenuti si sono affrontati sul campo di calcetto dell’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente del capoluogo in un quadrangolare di calcio a 5, un’occasione per riflettere su temi importanti come l’integrazione, l’accoglienza e la sana competizione. Valori fortemente condivisi dalla Dirigente Scolastica Rossella Gianfagna: «Al Pilla siamo abituati ad associare i fatti alle parole; non basta discutere dei problemi, è necessario agire concretamente».
Un ruolo importante è stato quello dei detenuti della casa circondariale di Campobasso, da tempo impegnati in attività rivolte al sociale, come ha dichiarato il Comandante Ettore Tomassi che ha sottolineato l’importanza di azioni inclusive come questa affinché i detenuti non restino confinarti ai margini della società. La vita dopo il carcere è possibile e la rieducazione è fondamentale per tornare ad essere cittadini liberi. A pensarlo sono anche Aziz e Nunzio che hanno accolto con piacere l’iniziativa, associando ad un momento di evasione anche l’occasione di confrontarsi direttamente con la vita fuori dal carcere. Aziz arriva dal Marocco, è di fede islamica e inevitabilmente i fatti di Parigi lo hanno toccato: «L’Islam non dice di uccidere, se ammazzi qualcuno è come se ammazzassi tutti – ha commentato – io non sono d’accordo e tutto questo mi fa soffrire».
