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venerdì, Novembre 14, 2025

Scuola, i tribunali di Isernia e Larino accolgono i ricorsi dei precari

AttualitàScuola, i tribunali di Isernia e Larino accolgono i ricorsi dei precari

precari-scuolaSull’utilizzo dei precari della scuola la Corte di Giustizia europea si era pronunciata il 26 novembre dello scorso anno, condannando l’Italia per la reiterazione abusiva dei contratti a termine. Sulla scorta di questo importante pronunciamento, molti docenti e lavoratori Ata, assistiti dall’avvocato Vincenzo Iacovino, hanno presentato ricorso. Ed i giudici dei tribunali di Larino ed Isernia hanno dato loro ragione, accogliendo le istanze presentate.
«I tribunali hanno riconosciuto il diritto al risarcimento del danno per l’illegittimo ricorso al contratto a termine, oltre alla progressione economica e stipendiale – ha commentato, soddisfatto, Iacovino – In sostanza i giudici hanno aderito alle considerazioni della Corte di Giustizia europea e della Suprema Corte – ha aggiunto l’avvocato – e dopo aver accertato il ricorso abusivo della pubblica amministrazione al contratto a termine, hanno superato il quadro normativo nazionale, definito trappola della precarietà, ed hanno riconosciuto ai ricorrenti cospicue somme a titolo di risarcimento danni per la disparità di trattamento perpetrata dalla pubblica amministrazione rispetto a coloro che sono stati assunti a tempo indeterminato dal ministero dell’Istruzione e della Ricerca.
Si tratta del cosiddetto danno comunitario – ha spiegato il legale dei ricorrenti – il cui risarcimento è configurabile quale sanzione a carico del datore di lavoro».
Per Iacovino le decisioni dei giudici dei tribunali del lavoro di Larino e Isernia sono sentenze giuste, coraggiose e di alto profilo giuridico. «Sono ricorsi alla normativa sovrannazionale, dandone diretta ed immediata interpretazione ed applicazione nello stato italiano, riconoscendo diritti altrimenti preclusi alle migliaia di precari della scuola», ha concluso Vincenzo Iacovino. Una vittoria che ridà speranza a centinaia di docenti e dipendenti Ata che da anni vivono nell’incertezza e senza un futuro lavorativo garantito.

amdm

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