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venerdì, Novembre 14, 2025

Lanza: “Necessario impedire attività di ricerca di idrocarburi nei comuni molisani”

EvidenzaLanza: "Necessario impedire attività di ricerca di idrocarburi nei comuni molisani"

Nicola-LanzaAvvieremo nelle prossime ore tutte le azioni, legali e politiche, necessarie a bloccare le attività atte alla ricerche di idrocarburi nelle aree di 8 comuni molisani. Il 26 ottobre scorso, la società petrolifera Irminio S.r.l., ha presentato istanza di valutazione di impatto ambientale al Ministero dell’ambiente, al fine di svolgere attività di rilievo geofisico 3D nell’ambito del permesso di ricerca “Santa Croce” in Molise, rilasciato il 16 dicembre 2010 e del quale dal 2014 Irminio Srl è titolare unico.

Il permesso non esclude né la ricerca con il pozzo esplorativo, né la ricerca in aree naturali protette (v. art. 5 del decreto di conferimento del permesso di ricerca). Tant’è che il 22 dicembre 2014 Irminio Srl ha chiesto il differimento della data di inizio di perforazione del pozzo esplorativo, fissata inizialmente nel decreto del 2010 nel termine di 4 anni dal rilascio del permesso. Nello studio di impatto ambientale si legge che l’acquisizione geofisica 3D interesserà un’area avente un’estensione di circa 87 kmq. I Comuni interessati sono i seguenti: Mirabello Sannitico, Cercepiccola, Ferrazzano, Cercemaggiore, San Giuliano del Sannio, Campodipietra, Vinchiaturo, Gildone.

Le attività di “rilievo” sono in contrasto con la nostra visione di salvaguardia e sviluppo del territorio molisano. Nello studio presentato dalla Società Petrolifera Irminio Srl , la società dichiara che «nell’ambito del programma di ricerca in oggetto, le sorgenti di onde elastiche saranno di tipo misto: per la quasi totalità dell’esplorazione (90%) si utilizzeranno Vibroseis montati su camion mentre, nelle zone a maggiore pendenza o nei boschi privi di piste percorribili dai Vibroseis (circa il 10%), si utilizzeranno piccole cariche alloggiate in pozzetti». Si tratterà dell’esplosione di una piccola carica all’interno di pozzetti scavati nel terreno e di profondità non superiore ai 15 metri dal piano di campagna (pp. 9 e 57 dello studio di impatto ambientale).

Ringraziamo il prof. Enzo Di Salvatore per la sua preziosa e puntuale azione informativa.

Nicola Lanza, Portavoce di Laboratorio Progressista

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