Alle otto del mattino su uno dei gruppi che sui social sostengono Ignazio Marino il post era inequivocabile: «Dimissioni ritirate»; alle otto della sera è un’agenzia a scrivere che «al più tardi domani (oggi, ndr) Marino le ritirerà». È una guerra di nervi quella che il sindaco dimissionario e il Pd stanno combattendo da giorni: ma è ormai evidente che il primo cittadino di Roma — ghiacciato dal silenzio di Matteo Renzi alle sue continue richieste di ottenere «l’onore delle armi», perché «non posso essere cacciato con ignominia», ha più volte detto ai suoi collaboratori — sia sull’orlo del colpo di scena. La giunta convocata alle undici di questa mattina sembra essere l’appuntamento ideale: pedonalizzazione integrale dei Fori Imperiali — provvedimento che ha creato non poche polemiche in città — e, appunto, il ritiro delle dimissioni. Per dirla in poche parole: il ritorno del marziano.