di ANNA MARIA DI MATTEO
Una conferenza stampa convocata di gran fretta dal presidente della Regione Paolo Frattura, accompagnato dall’assessore Nagni per smentire gli avvocati Massimo Romano, Pino Ruta e Margherita Zezza, per chiarire che il Tar ha dato ragione alla Regione e confermare che la delibera numero 285 della Giunta regionale è valida. Dunque l’Egam va avanti.
«I giudici amministrativi hanno respinto l’istanza cautelare dell’atto deliberativo – ha esordito il governatore – rinviando la discussione del merito. Per mesi – ha aggiunto – abbiamo sentito parlare di impugnativa della delibera, dell’interno della Regione di privatizzare l’acqua. Ebbene, nel ricorso non c’è alcun riferimento alla privatizzazione».
Dunque tutto va avanti come previsto. Come primo atto partirà il commissariamento di quei Comun che non hanno aderito all’Egam. Le tappe successive: completamento formale delle adesioni da parte dei Comuni, convocazione delle assemblee dei 9 ambiti, ogni ambito individuerà un proprio rappresentante in seno all’ente. A quel punto il ruolo della Regione si esaurirà e l’Egam sarà operativo, guidato dal commissario, individuato nel dirigente del settore, in attesa della nomine dal direttore.
Per Frattura e Nagni il caso è chiuso. Ma di certo non è chiuso per gli avvocati e per i sindaci, intenzionati a fare valere le loro ragioni ed i loro diritti.
