Gam, Zuccherificio, aziende metalmeccaniche, sanità, società partecipate, trasporti, protezione civile sono solo alcune delle tante vertenze aperte. «E la Regione continua a non dare risposte nè indicazioni chiare su come il Molise debba ripartire» lo evidenziano con sempre più amarezza ma con maggiore forza Cgil, Cisl e Uil, facendosi portavoce di lavoratori ormai disperati. «Saremo al loro fianco e delle Rsu nelle iniziative che vorranno intraprendere e senza le risposte che attendiamo torneremo a mobilitarci» rimarcano. Sandro Del Fattore, segretario regionale della Cgil, fa riferimento nello specifico alla situazione della Gam, per la quale era stato annunciato il bando Psr, ma tutto tace e i mesi passano dal termine indicato. «Non si può andare avanti a cassa integrazione e ammortizzatori sociali – continua – perchè la dignità la dà solo il lavoro».
I sindacati hanno avuto un ruolo decisivo per far ottenere il riconoscimento dell’area di Crisi del distretto produttivo da Venafro a Campochiaro. «Eppure – dice ancora Tecla Boccardo, segretaria regionale della Uil- siamo esclusi dal dialogo, nonostante una delibera regionale e nonostante la scadenza del 7 novembre per presentare un programma e nonostante il nucleo tecnico. Su tutto c’è silenzio e noi sindacati non siamo coinvolti»
Intanto i tre sindacati, spiega Giovanni Notaro, vertice molisano della Cisl, oggi dal Prefetto a Campobasso per una iniziativa di carattere nazionale per presentare le loro proposte su esodati, uscita dal lavoro, tutela del lavoro. In sostanza la richiesta di un confronto sulla riforma Fornero e le criticità che essa mostra e che vanno superate, in quanto non attuali.



