di GIOVANNI MINICOZZI
Una vicenda già torbida, quella legata alla villa di Termoli adibita a residenza estiva del governatore, ulteriormente inquinata dalle eclatanti menzogne raccontate recentemente dallo stesso Paolo Frattura in diretta a Teleregione.
In particolare, il presidente, intervistato nella sua veste di massimo rappresentante istituzionale della Regione, ha mentito spudoratamente, sapendo di mentire su alcune questioni fondamentali relative alla villa.
La prima riguarda la sua presunta ignoranza dell’assetto immobiliare dell’immobile con annesso appartamento non venduto dai vecchi proprietari al suo socio Gianluigi Torzi.
La circostanza risulta essere del tutto falsa poiché i legittimi proprietari dell’appartamento hanno ricevuto in più occasioni una serie di richieste dalla Pts per acquistare proprio quell’appartamento attraverso un notaio di Isernia.
Carte alla mano, la prima proposta di atto preliminare risale al 3 agosto 2014 ed è preceduta da una sfilza di mail tra il notaio stesso, l’amministratore della Pts, proprietario della villa e la signora Iole Varanese che avrebbe dovuto cedere l’immobile.
Frattura non poteva non sapere essendo proprietario al 50% della Pts, condizione che non consente all’altro socio, Gianluigi Torzi di decidere da solo.
La seconda menzogna riguarda la dichiarazione di Frattura secondo la quale non ha mai avuto a che fare né con la signora Iole Varanese, proprietaria dell’immobile, né tantomeno con il procuratore delegato dai Varanese, Cornacchione.
I video in nostro possesso smentiscono Frattura in modo eclatante e testimoniano il contrario.
Che dire, poi, delle bugie di Frattura sulla ripresa del possesso dell’appartamento da parte dell’affittuaria, Mariarosaria Cerio che sarebbe avvenuta con il consenso del governatore e senza necessità di ricorrere all’opera dell’ufficiale giudiziario.
Niente di più falso, poiché per eseguire l’ordinanza emessa dal tribunale di Larino è stato necessario l’intervento proprio dell’ufficiale giudiziario, le cui immagini sono state trasmesse da Telemolise.
Restano i misteri, invece, sulla modalità di acquisto di metà della villa da parte di Paolo Frattura, sul corrispettivo pagato e sui suoi rapporti con il socio Gianluigi Torzi, re della banda larga, immobiliarista e proprietario di diverse società tra cui la Sacom di Larino, diventata Microspore nel 2014.
I molisani chiedono chiarezza su questo così come chiedono piena luce per scoprire coloro che hanno devastato l’appartamento della signora Cerio e si chiedono perché Paolo Frattura, che utilizza in modo esclusivo la villa non ha notato né segnalato nulla di strano dopo che i vandali, ancora ignoti, hanno distrutto quell’appartamento che fino al giorno prima era in condizioni perfette e confortevoli.
L’ultima notizia eclatante è dell’8 ottobre scorso quando, verso le 10 di sera, la polizia ha fatto irruzione nell’azienda Sacom, ora chiamata Microspore, del socio di Frattura, Gianluigi Torzi e durante la perquisizione, ordinata dal Pm di Larino, avrebbe rinvenuto il materiale divelto dall’appartamento, in particolare porte e finestre, proprio nel capannone dell’azienda.
Se tutto ciò risultasse confermato, le gravi responsabilità penali dei soci Torzi e Frattura sarebbero del tutto evidenti.
Comunque gli inquirenti stanno lavorando alacremente e siamo certi che faranno piena luce su tutte le anomalie, i misteri e le eventuali illegalità commesse.
Sotto il profilo politico, invece, resta il grave atteggiamento di un presidente di Regione che continua, imperterrito ed impunito, a raccontare frottole ai molisani.
In qualsiasi altro posto del mondo lo avrebbero costretto a dimettersi.