
di ANNA MARIA DI MATTEO
Comincia a muovere i primi passi il riconoscimento dell’area di crisi del distretto produttivo Campochiaro-Bojano-Venafro. A Roma, nella sede del ministero dello Sviluppo economico la riunione per avviare le procedure necessarie alla costituzione del gruppo tecnico che dovrà predisporre una sorta di cronoprogramma sul piano di ripresa economica ed occupazionale della zona inserita nell’area di crisi.
Toccherà al ministro Guidi redigere e firmare il provvedimento con il quale saranno individuati i tecnici che parteciperanno alla stesura dell’accordo di programma. La Regione Molise, dal canto suo, dovrà in tempi stretti, costituire una cabina di regia composta da rappresentanti istituzionali, sindacali ed imprenditoriali.
Dunque l’iter è partito, si tratta di un primo passo in avanti, ma il percorso è ancora lungo.
L’attenzione è tutta puntata sulla Gam, sulla Ittierre, solo per citare alcune delle aziende più rappresentative del Molise, travolte da una crisi gravissima.
Secondo il segretario nazionale Ugl Agroalimentare, Paolo Mattei, dalla riunione al ministero sono emersi segnali positivi. «Un sospiro di sollievo arriva dalla conferma della possibilità di un nuovo accordo per ulteriori 12 mesi di cassa integrazione straordinaria per i 276 lavoratori interessati, a partire dal prossimo 4 novembre – ha commentato – In più, va sottolineato un altro aspetto: la previsione, nell’accordo di programma, del rilancio della filiera avicola, con un piano di sviluppo orientato al futuro, che sia integrato nel quadro di un più ampio sviluppo della regione, basato su crescita e sull’occupazione. Auspichiamo che la cabina di regia sia istituita e convocata al più presto dalla Regione – ha concluso Mattei – così da condividere sin da subito l’intero percorso».
Dunque l’appello alla Regione a fare in fretta, visto che di tempo, il governo regionale ne ha perso fin troppo. Il ministero sta lavorando per l’avvio di tutte le procedure, la Giunta regionale deve fare altrettanto. Le centinaia di lavoratori non possono più aspettare.
Aspettano invece notizie da Roma anche i lavoratori dei call center della società 3G, la cui vertenza è approdata sui tavoli dei ministri del Lavoro, e dello Sviluppo economico, grazie all’interrogazione presentata da sei senatori, tra cui l’abruzzese Pezzopane e Ruta. I parlamentari chiedono di sapere quali iniziative il governo intenda assumere per scongiurare le centinaia di licenziamenti annunciati dal gruppo che ha sedi a Roma, Sulmona, Chieti e Campobasso. Qui su un organico di 225 dipendenti, 104 sono in esubero.
La situazione, al momento è di attesa. Ma tra i lavoratori ed i sindacati aleggia un clima di pessimismo.



