
di GIOVANNI DI TOTA
Le auto azzurre della polizia sono state subito notate davanti all’entrata degli uffici del Consiglio regionale. Nei mesi scorsi, tra Finanza e polizia giudiziaria, c’era stato un andirivieni nelle stanze di via Colitto, per i sequestri relativi alle inchieste sulle spese dei gruppi consiliari.
Dunque, l’arrivo degli agenti ha ancora una volta catturato l’attenzione di cronisti e telecamere. Poi, però, la vicenda si è ristretta al responsabile dell’associazione onlus Buon Samaritano, che è anche un dipendente della Regione. Il suo ufficio, su disposizione della procura di Campobasso, è stato perquisito e gli investigatori hanno portato via anche alcuni documenti.
“Si tratta – ha detto parlando con i giornalisti Vincenzo Toma, segretario generale del Consiglio regionale – di una vicenda che stando a quanto mi è stato riferito riguarda attività personali di questo dipendente e non coinvolge la Regione”.
Poco dopo, infatti, quando gli agenti della Squadra Mobile hanno lasciato l’ufficio del funzionario, che si occupa di commissioni consiliari, lui è montato in una delle auto della polizia e ha seguito i poliziotti. Le auto, si è saputo più tardi, si sono dirette a casa del dipendente e nella sede dell’associazione in via delle Frasche. Anche in questo caso c’è stata una perquisizione, con la relativa acquisizione di materiale.
Per il momento la Procura di Campobasso è al lavoro su una serie di reati: dall’abuso d’ufficio alla tentata estorsione e all’estorsione.
Il buon samaritano, come la descrive il sito internet, è una onlus che si occupa in prevalenza di persone povere. Una delle attività dell’associazione, presieduta da Franco Colucci, è quella della colletta alimentare.
Poi ci sono i campus estivi e una serie di progetti e iniziative che potrebbero aver avuto il sostegno di qualche amministrazione pubblica, anche se sono le donazioni che l’onlus chiede anche da web a rappresentare il principale introito del buon samaritano.
Aspettiamo di leggere le carte – è stato il commento asciutto dell’avvocato Giuseppe Fazio, che difende il funzionario – prima di trarre qualsiasi conclusione. Siamo comunque pronti – ha concluso Fazio – a fornire ogni chiarimento ai magistrati”.



