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mercoledì, Novembre 19, 2025

Il tartufo molisano all’Expo, un’occasione persa

EvidenzaIl tartufo molisano all’Expo, un’occasione persa

tartufo bianco

di Silvia Valente

È cominciata il 28 settembre la “Settimana del tartufo bianco”, la manifestazione promossa dalla Regione Molise all’interno del Padiglione Italia di Expo 2015. Un evento importante per gli organizzatori e sul quale molte aziende avevano puntato perché, ormai è noto, il Molise è fra i maggiori produttori di tartufo in Italia e la vetrina milanese è apparsa un’occasione imperdibile per pubblicizzare il pregiato tubero molisano.

C’è qualcuno, però, che non la pensa così o, per meglio dire, ha sollevato qualche obiezione sul periodo scelto dalla Regione per presentarlo al pubblico dell’Expo. E’ Riccardo Germani, Presidente dell’Associazione Nazionale Tartufai Italiani. “La ricerca del tartufo bianco in Molise apre il 1 ottobre – ha dichiarato Germani – in questo momento di bianco di qualità non ce n’è e bisognerà aspettare almeno novembre quando andrà in maturazione. Il sospetto – ha concluso il presidente dell’associazione – è che i tartufi arrivino da Oltre Alpi”. Una vera e propria doccia fredda, non solo per le aziende protagoniste a Milano, ma ancora di più per i promotori dell’iniziativa che tanto avevano puntato sull’evento.

Poche settimane fa l’Assessore Vittorino Facciolla, riguardo alla settimana del tartufo ad Expo, aveva detto: “Il tartufo è uno dei prodotti tipici più pregiato della nostra regione e con la presenza all’Esposizione Universale – aveva aggiunto l’assessore alle politiche agricole e agroalimentari – le nostre aziende avranno la straordinaria occasione di promuovere il territorio”.

Peccato, perché più che di promozione si tratta dell’ennesima figuraccia, dell’ennesima occasione persa, verrebbe da dire, e il pensiero va alle aziende presenti a Milano con l’orgoglio di rappresentare quella che dovrebbe essere una delle eccellenze regionali, ma che in questo periodo pare – a detta degli esperti – proprio irreperibile.

Dunque il sospetto, da parte del Presidente dell’Associazione Nazionale Tartufai Italiani, che ci si trovi davanti ad un “falso made in Italy” – come ha dichiarato – appare legittimo e viene da chiedersi di cosa mai parleranno fino al 5 ottobre nei tanti workshop e seminari a tema organizzati dall’Associazione “Città del tartufo” (di cui la Regione Molise è socio fondatore). Insomma l’appuntamento – che doveva rappresentare, a detta di Facciolla, l’ottima conclusione di una vetrina promozionale – sembra aver assunto altre fattezze.

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