
“Lo scandalo è che lo Stato non abbia i soldi per pagare la riesumazione della salma: in questo caso riusciremo a racimolare i quattrini necessari, ma in altre situazioni potrebbe non essere possibile e la ricerca della verità si bloccherebbe”, ha detto Elio Di Rella, l’avvocato che rappresenta i familiari di Baget Bozzo. Tutto nasce da una denuncia proprio dei familiari del politologo i quali ritengono che il medico curante Patrizio Odetti, erede universale di Don Gianni, non lo avesse assistito adeguatamente.
Baget Bozzo muore nella notte tra il sette e l’8 maggio del 2009, a 84 anni. Era nella sua casa di via Corsica, quartiere della buona borghesia genovese. Stava male da alcuni giorni. Il badante che lo assisteva, sostiene che il medico curante (appunto Odetti il quale diventerà l’erede universale), diagnostica una indigestione e si limita a prescrivere un integratore contro la disidratazione.
I parenti, ritenendo che don Baget non fosse stato adeguatamente curato, presentarono un esposto e ora il pm Luca Scorza Azzarà ha chiesto un incidente probatorio con la riesumazione della salma per accertare la causa della morte, mentre Odetti è indagato per omicidio colposo. Il gip Maria Franca Borzone ha acconsentito ma mancano i soldi per l’operazione.
L’ipotesi dei familiari di don Baget che hanno presentato l’esposto è che lo stato di salute del sacerdote sia stato sottovalutato. Alla vicenda si intreccia quella del testamento. Secondo alcuni conoscenti di Baget Bozzo, il sacerdote avrebbe redatto un nuovo testamento, olografo, dopo quello che lasciava tutti i beni a Odetti. Il documento, però, non è stato trovato.