di ANNA MARIA DI MATTEO
Entro il 31 dicembre 150 medici precari saranno mandati a casa, assieme ad oltre 400 operatori sanitari. Per la sanità pubblica molisana, già in gravi condizioni, sarà la paralisi. E il commissario ad acta Paolo, Frattura, in questo ha gravissime e precise responsabilità.
L’attacco, durissimo, forse senza precedenti, arriva dal sindacato Anaao Assomed. Arriva dalla conferenza stampa organizzata per denunciare uno stato di cose non più sopportabile, nè sostenibile. Un grido di dolore, ma anche l’allarme per le conseguenze che ricadranno tutte sugli operatori sanitari che resteranno a lavorare e per i cittadini, Perché, è la previsione del sindacato, dal primo gennaio 2016 molte prestazioni non saranno garantite, così come non potranno essere più garantite le urgenze e, più in generale, i livelli di assistenza.
La sanità molisana pubblica è dunque finita in un tunnel dal quale non si intravede una via d’uscita. L’attuazione del piano di rientro e il decreto Balduzzi hanno dato il colpo di grazia ad un sistema già in crisi. Eppure altre regioni, pure in regime di piano di rientro, stanno ricevendo un trattamento diverso rispetto a quello riservato al Molise. Le Regioni Campania e Abruzzo, ha precisato l’Anaao Assomed, hanno bandito concorsi per medici, con contratti le cui scadenza vanno da uno a tre anni. In Molise, invece, tutto è drammaticamente fermo
Per il sindacato è arrivato il momento di intervenire. La Regione, il commissario ad acta devono necessariamente porre rimedio ad una situazione divenuta ormai insostenibile.



