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venerdì, Novembre 21, 2025

Egam, la maggioranza del Comune di Campobasso scricchiola. E 15 sindaci annunciano ricorso al Tar

AttualitàEgam, la maggioranza del Comune di Campobasso scricchiola. E 15 sindaci annunciano ricorso al Tar

di ANNA MARIA DI MATTEO

L’adesione all’Egam oggi è approdata in Consiglio comunale, a Campobasso. Ma la seduta è stata aggiornata al 2 settembre per la mancanza del numero legale. Un numero legale che volutamente è stato fatto mancare perché l’argomento è di quelli che rischia di mettere in crisi la maggioranza che sostiene il sindaco Battista. Che ostenta sicurezza e ribadisce che il Consiglio comunale si trova dinanzi ad una scelta obbligata: la presa d’atto di adesione al nuovo carrozzone messo su dalla Giunta Frattura, pena il commissariamento.
Ma all’interno della maggioranza c ‘è maretta, con alcuni consiglieri del Pd che chiedono tempo, per vederci chiaro ed altri esponenti della coalizione, che si dicono pronti ad uscirne se l’amministrazione comunale non dovesse opporsi al disegno di privatizzazione delle risorse idriche. E’ il caso del consigliere di Lab, Michele Durante che su questo tema è stato estremamente chiaro: l’acqua deve rimanere risorsa pubblica, così come hanno ribadito in un recente referendum i cittadini. La volontà popolare va rispettata, ha precisato il consigliere.
Ma il sindaco minimizza anche se al tempo stesso ammette che all’interno della maggioranza ci sono posizioni diverse che saranno analizzate nel corso delle riunioni in programma nei prossimi giorni.
Netta e ferma la posizione dei consiglieri della coalizione civica, secondo i quali l’istituzione dell’Egam provocherà l’aumento, inevitabile, delle tariffe a carico dei cittadini ed un doppione della Molise Acque. «Ad ogni modo -hanno dichiarato – siamo preoccupati per il rischio privatizzazione che incombe sulle nostre sorgenti».
Il due settembre dunque si torna in aula. E il caso Egam sarà il banco di prova per il sindaco Battista. E al di là di quello che deciderà il Consiglio comunale di Campobasso, il presidente della Regione Frattura dovrà fare i conti con il ricorso che una quindicina di sindaci sono pronti a sottoscrivere. Non vogliono l’Egam, un doppione della Molise acque, non vogliono che anche l’acqua diventi merce di scambio. Perché il timore, fondato, è che l’istituzione dell’ente rappresenti il primo passo verso la privatizzazione, con la lobby dell’acqua già pronta a metterci su le mani.

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