di ANNA MARIA DI MATTEO
La situazione all’interno degli ospedali molisani, già difficile, sta diventando esplosiva, a causa della carenza di personale.
Problemi si segnalano negli ospedali di Campobasso, Isernia, Termoli, Venafro ed Agnone.
Le maggiori criticità interessano le unità operative di pronto soccorso, anestesia e rianimazione, ostetricia e ginecologia, pediatria, neonatologia, chirurgia generale, ortopedia, traumatologia. Il tutto in seguito al provvedimento a firma del direttore generale facente funzioni dell’Asrem, Giuseppina Arcaro che ha anche disposto il trasferimento, fino al 31 agosto, di Chirurgia generale, del Vietri di Larino al San Timoteo di Termoli e di Ortopedia e Traumatologia del Santissimo Rosario di Venafro al Veneziale di Isernia.
Una situazione di vero e proprio caos, con le strutture ospedaliere sovraffollate, a causa della mancanza dei posti letto.
Le tante criticità che caratterizzano la sanità molisana sono state prese in esame anche dal report della Banca d’Italia sull’economia del Molise. Una voce che incide in maniera rilevante sul bilancio della Regione, ha ripercussioni dirette sulla vita dei cittadini, a cominciare dalla loro salute per finire alle tasche.
Secondo i dati diffusi dalla Banca d’Italia, nel triennio 2011-2013, la spesa sanitaria complessiva è aumentata dell’1,9% a fronte di una contrazione dello 0,4 della media nazionale, mentre i costi della gestione diretta del 2013 sono aumentati dell’11,2 rispetto all’anno precedente, nonostante la riduzione del 3% dei costi del personale.
Un quadro dunque allarmante sia sul fronte dell’assistenza, che sembra essere sempre più a rischio, che su quello finanziario, con la Regione ancora in regime di piano di rientro dal disavanzo. Una condizione, questa che sta pesando sui contribuenti, tra i più tartassati d’Italia.



