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mercoledì, Settembre 24, 2025

La bidonville fra gli agrumeti “Sono i fantasmi di Rosarno”

FocusLa bidonville fra gli agrumeti "Sono i fantasmi di Rosarno"

Abayomi ha appena finito di piantare i quattro legni del perimetro. E ora sta tentando di dare forma al telone che ha trovato in una discarica. Non sa ancora che tra qualche ora la sua capanna non ci sarà più. Nè il sindaco Domenico Madafferi glielo vuole dire. Ha già firmato l’ordinanza di sgombero da consegnare alle forze dell’ordine, ma “a questi ragazzi africani”, tenterà di dare una mano fino all’ultimo momento: “Farò tutto il possibile”. Anche ieri mattina il primo cittadino era in mezzo alla tendopoli della campagna reggina. La sua vita si divide tra la Prefettura di Reggio Calabria e quel campo diventato ormai una bidonville a pochi passi dal mare e dal grande porto di Gioia Tauro. In mezzo agli agrumeti calabresi c’è una polveriera, pronta ad esplodere come accadde a Rosarno due anni fa. Stesse dinamiche, simili le situazioni, identici i volti di migranti stagionali. Una sola differenza, “qui di lavoro per tutti purtroppo non ce n’è” e la crisi ne ha fatti arrivare ancora di più, a migliaia bivaccano nella Piana dove crescono gli alberi delle clementine più dolci d’Italia.
Dopo i fatti di Rosarno, quando la rabbia degli africani esplose in tutta la sua violenza, il Ministero dell’Interno, la Regione e la Protezione civile si misero assieme per cercare una soluzione. Si realizzarono alcune tendopoli e arrivarono i container. C’era almeno un pasto caldo al giorno e un minimo di assistenza. A distanza di 24 mesi “sono spariti tutti”, dice Madafferi. E i sindaci “sono rimasti soli”. Per fortuna i rapporti con la popolazione locale sono buoni, le tensioni di un tempo si sono attenuate. I Pianigiani per mesi hanno fatto quel che hanno potuto per aiutare i braccianti neri. Ora però non basta più, sono troppi e ne continuano ad arrivare.

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