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giovedì, Novembre 20, 2025

Riordino della sanità, la Cgil chiede confronto pubblico

AperturaRiordino della sanità, la Cgil chiede confronto pubblico

“Non si può discutere una questione delicata e complessa come il riordino del sistema sanitario regionale senza aver mai aperto un confronto pubblico con sindacati, operatori del settore, sindaci. E’ inaccettabile.” La Cgil Molise lo ha ribadito ancora una volta stigmatizzando il metodo della Regione alla luce anche dell’approvazione recente del regolamento previsto dal Decreto Balduzzi e dopo l’ultima audizione in Commissione.
Sono molte le criticità, secondo il sindacato, c’è un allontanamento dei cittadini dal servizio sanitario pubblico verso il privato. «Nella legge di riordino, c’è ambiguità, confusione e ci sono scelte sbagliate. Nessuna proposta concreta – ha sottolineato – è contenuta nel testo, ad esempio, rispetto alla qualità dell’offerta assistenziale, anche agli anziani. Il problema non era e non è l’azienda unica e la riorganizzazione delle aziende sanitarie che – è sempre il parere della Cgil – si tradurrà solo in un difficile controllo-governo della spesa per diversi anni, impegnerà energie e risorse anzichè utilizzarle per riqualificare l’assistenza ospedaliera e duplicherà le strutture di vertice con aggravi di spesa inevitabili».
Il sindacato ha poi rimarcato che l’affidamento della situazione debitoria dell’Asrem a una gestione liquidatoria si sommerà a quella precedente di formazione dell’azienda unica. In tutto questo – è la constatazione della Cgil – gli oneri dei debiti pregressi graveranno su chi se non sui molisani?
Permane poi l’ambiguità nel rapporto pubblico/privato. La Rete integrata – è ancora il pensiero della Cgil – per le attuali caratteristiche del Cardarelli, rischia di tradursi in un’incentivazione indiretta delle due strutture convenzionate e la struttura pubblica, ne uscirà ancora più depotenziata.
Siamo in grado di avanzare proposte concrete – ha concluso l’organizzazione sindacale – perciò chiediamo un vero confronto pubblico, ma c’è bisogno di una volontà e un indirizzo politico che finora è mancato.

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