di ANNA MARIA DI MATTEO
Prima il presidio davanti all’Asrem, con striscioni e fischietti. Poi la protesta si è spostata davanti al Consiglio regionale. A scendere in piazza i medici e gli infermieri precari ed i rappresentanti delle associazioni e dei comitati che si battono per la sanità pubblica. Quella sanità che sta per essere smantellata per effetto del decreto Balduzzi e delle scelte adottate dal commissario ad acta, Paolo Frattura. In Consiglio regionale, l’audizione, della commissione consiliare competente, dei rappresentanti dei comitati, degli ordini professionali.
Fuori, davanti ai cancelli, il presidio, con i precari, i rappresentanti dei comitati e delle associazioni che si battono in dofesa degli ospedali. Attimi di tensione tra i manifestanti, intenzionati a farsi ricevere e le forze dell’ordine che invece hanno creato un vero e proprio cordone impenetrabile.
Lucio Pastore, del comitato pro Veneziale, all’uscita dall’incontro, ha detto a chiare lettere che dovrà essere immediatamente organizzata una raccolta di firme per un referendum abrogativo della legge che, ha denunciato, rappresenterà la morte della sanità pubblica.
