Scrivere una pagina nuova sul tema della legalità al fine di imprimere, ancora una volta nelle coscienze di tutti, i valori della giustizia e della testimonianza per costruire con i giovani e per i giovani il futuro dei territori. Un documento, quello della carta del coraggio, consegnato dagli scout del Termoli 3 al vescovo Gianfranco De Luca e al sindaco, Angelo Sbrocca.
Un’iniziativa carica di significati organizzata in occasione di una giornata che ha ricordato la figura di don Peppino Diana, il sacerdote ucciso come un ‘martire in terra di camorra, titolo’ del libro scritto dal giornalista Raffaele Sardo.
All’evento è intervenuto anche Simmaco Perillo, responsabile di una cooperativa onlus che opera su terreni confiscati, un esempio per un territorio dove la figura del sacerdote rappresenta un modello per il cambiamento. Nata nel 2004, ha avuto in gestione dal 2011 un bene intitolato alla vittima innocente della camorra Alberto Varone, ucciso il 24 luglio 1991. Due appassionati interventi che hanno coinvolto i presenti e tra loro anche il vescovo, Gianfranco De Luca. Gli scout hanno ribadito anche il senso dell’iniziativa con un significativo messaggio introduttivo frutto dell’incontro nazionale di San Rossore.
