di GIOVANNI MINICOZZI
Impietoso e drastico, nei confronti della struttura commissariale e del commissario ad acta Paolo Frattura, l’ultimo verbale del tavolo tecnico nazionale relativo alla verifica annuale sul piano di rientro dal debito sanitario e sul risultato di gestione dell’anno 2014 effettuata lo scorso 9 aprile e reso pubblico due giorni fa.
In particolare, tavolo e comitato nazionale hanno accertato che nel quarto trimestre del 2014 il disavanzo di gestione è schizzato a circa 58 milioni di euro, pari al 9,5% del finanziamento annuale.
Considerata la perdita del 2013 e degli anni precedenti, non coperta, il debito complessivo ammonta a 290 milioni e 578mila euro che rappresenta il 48,1% del finanziamento annuale attribuito dal fondo sanitario nazionale alla Regione Molise.
Il solo consuntivo del 2013 aggiornato, presenta un disavanzo di circa 100 milioni di euro che è sceso a 70 milioni solo in seguito all’aumento dell’addizionale Irap e Irpef a valere sull’anno successivo.
Dunque, per effetto del risultato negativo di gestione registrato anche per il 2014, si sono verificate nuovamente le condizioni per applicare gli automatismi fiscali previsti dalla legge, vale a dire l’ulteriore incremento delle aliquote nelle misure dello 0,15% per l’Irap e dello 0,30 per l’addizionale regionale Irpef che resteranno in vigore fino al 31 dicembre dell’anno successivo a quello in corso, ovvero fino a tutto il 2016 e, ovviamente, si vanno a sommare agli aumenti già applicati negli anni passati.
Tali incrementi di imposte sono stati decretati dal tavolo tecnico nazionale in applicazione della normativa vigente, smentendo in tal modo la Cgia di Mestre, secondo la quale la tassazione in regione sarebbe diminuita a partire da quest’anno.
Ma non finisce qui.
Tavolo e comitato, infatti, hanno confermato il divieto di effettuare spese non obbligatorie ed il blocco automatico del tourn over per il personale sanitario fino al 31 dicembre 2016.
Inoltre il tavolo ha confermato che scatteranno i poteri sostitutivi dello Stato ai fini dell’accesso al prestito per l’importo di 257 milioni e 339 mila euro, non richiesto dalla Regione, per sanare parte dei debiti pregressi ed ha sottolineato una sfilza di inadempimenti della struttura commissariale chiedendo di conoscere lo stato dei contenziosi in essere ed in particolare quelli con Cattolica e Neuromed, nonché la sottoscrizione dei contratti con gli erogatori privati accreditati.
Naturalmente il verbale si chiude, con la richiesta per la quarta volta del commissariamento di Paolo Frattura sottolineando la novità, finora non conosciuta, che nell’aprile dell’anno scorso il presidente del Consiglio dei ministri, in considerazione dei risultati negativi riscontrati, aveva attivato la procedura di diffida nei confronti del commissario ad acta Paolo di Laura Frattura.



