Un no fermo a qualsiasi forma di emissione di inquinanti sul territorio. Con questo obiettivo è nato, a Campobasso, il comitato «Basta emissioni», costituito da cittadini e associazioni, dopo un’assemblea, l’otto aprile. Un comitato, è stato sottolineato, senza interessi nè colori politici
«Contrastiamo la costruzione di una centrale a biomasse a Mascione e il forno crematorio al cimitero» ha detto uno dei delegati del comitato, Florenz Gliosca.
Tutela dell’ambiente e della salute, la priorità. Nell’immediato si vuole contrastare, dunque, anche la costruzione dell’impianto inceneritore per cremare i defunti al cimitero a San Giovanni dei Gelsi, luogo scelto dal comitato per presentarsi alla stampa. «Non siamo contro il forno crematorio – ha spiegato un altro delegato del comitato, Fabio d’Ilio – ma siamo preoccupati se deve sorgere in un’area densamente popolata con questa a Campobasso. Perchè questa fretta di costruirlo? Vogliamo sapere i dettagli del progetto, capire la reale utilità. I numeri sono talmente esigui in Molise, che, seppure la legge preveda un impianto di cremazione per ogni regione e pur rispettando le idee e le scelte dei singoli cittadini, si ritiene che lo stesso non sia giustificabile».
Secondo il comitato è inutile e costoso il progetto finanziario proposto dal comune di Campobasso per una spesa complessiva di 1 milione e 800mila euro, mentre sarebbe più vantaggioso ed economico per il comune o la Regione contribuire a finanziare i pochi cittadini non abbienti che decidono di far cremare i propri cari in altre realtà già attrezzate.
Il comitato ha chiesto l’accesso agli atti. Il 22 aprile, alle 18.30, ci sarà un’assemblea pubblica, proprio a San Giovanni del Gelsi, alla quale sono stati invitati a partecipare il sindaco Battista e l’assessore ai lavori pubblici Pietro Maio.
Emilio Izzo, anch’egli ha abbracciato anche questa battaglia, ha sottolineato come questa regione non ha bisogno di altre emissioni di fumi, ne è già satura. «La classe politica non ha capito che serve altro per lo sviluppo del territorio, abbiamo altre potenzialità. A cosa servono i progetti di biomasse o impianti per incenerire i cadaveri? O meglio, alla luce dei numeri, servono realmente o dietro, i realtà, ci sono interessi?» ha concluso.



