Nelle scorse settimane i finanzieri della compagnia di Isernia, dopo una mirata attività investigativa finalizzata alla scoperta di attività sconosciute al fisco, hanno compiuto un intervento nei confronti di una donna che operava “in nero” nel settore dell’estetica, priva delle prescritte autorizzazioni comunali, delle licenze degli organi competenti, in totale violazione delle normative igienico-sanitarie e fiscali. I militari sono intervenuti in un “centro estetico”, in un appartamento, mentre era nel pieno svolgimento l’attività ed erano presenti all’interno dei locali alcuni clienti che beneficiavano delle prestazioni. Il “centro” era dotato di moderne postazioni di lavoro con attrezzature professionali. Nei confronti della donna che conduceva l’attività abusiva, peraltro abbastanza nota in città, sono stati svolti analitici accertamenti che hanno reso possibile la ricostruzione dei redditi sottratti a tassazione. L’attività ispettiva si è conclusa nei giorni scorsi con la contestazione di violazioni all’Iva, all’imposta sui redditi, all’Irap nonché alla ommessa istituzione delle scritture contabili. «Il risultato operativo – si legge in una nota – è frutto di una intensificazione dell’attività investigativa posta in essere dal comando provinciale della Guardia di finanza di Isernia per contrastare l’abusivismo commerciale nei vari settori economici della provincia, al fine di individuare coloro che, ponendosi al di fuori della legalità, creano effetti distorsivi del libero mercato. Questi soggetti, infatti, operando “in nero” e non rispettando le disposizioni regolamentari locali, si pongono sul mercato a prezzi più favorevoli rispetto a quelli praticati dagli operatori onesti, realizzando così una forma di concorrenza sleale. Va sottolineato, inoltre, che le prestazioni di servizio di cui sopra, svolte in modo abusivo, possono risultare nocive per la salute dei consumatori, atteso che nei relativi locali, sconosciuti alle autorità, non vengono esercitati i relativi controlli igienico sanitari».



