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giovedì, Novembre 13, 2025

Il “giallo” di Molise Dati. Dipendenti per strada e consulenze esterne per milioni di euro

AperturaIl "giallo" di Molise Dati. Dipendenti per strada e consulenze esterne per milioni di euro

di GIOVANNI MINICOZZI

Nelle tante emergenze del Molise, paradossalmente è finita anche la società in house Molise Dati con i 35 dipendenti, tutti professionisti competenti ed una quindicina di precari ai quali non è stato rinnovato il contratto.

La storia di Molise Dati, come tante altre, è emblematica a fa parte di un sistema costruito negli anni passati che Paolo Frattura vuole smantellare a tutti i costi, forse per liberarsi delle persone non scelte da lui.

Nell’estate del 2013, il governatore revocò unilateralmente la convenzione con l’azienda, nata nel 1991, e, dopo un lungo braccio di ferro la rinnovò nello scorso mese di dicembre, riducendo, però, i trasferimenti di 2 milioni di euro.

Ovvero da circa 6 a meno di 4 milioni di euro per altro senza elencare i servizi da fornire alla Regione. «Necessità di bilancio”, disse allora Paolo Frattura. Giusta riflessione, ma la storia si tinge di giallo perché i due milioni di euro tagliati alla Molise Dati sono finiti a tre società che farebbero capo allo stesso amministratore Massimo Palange con semplici determine firmate dal responsabile dell’ufficio, Marcello Vitiello.

Le società sono PA Digitale, Zucchetti e Data Service che hanno sostituito Molise Dati nella gestione del protocollo informatico e nella fornitura di software per altro già in possesso della Regione perché concessi in precedenza proprio da Molise Dati.

I risultati delle scelte poco trasparenti operate da Paolo Frattura sono sotto gli occhi di tutti.

Molise Dati, da società strategica in house, in poco tempo diventerà inutile.

I dipendenti, pur disponibili ad aumentare la produttività, hanno visto diminuire i servizi erogati e rischiano il posto di lavoro.

I precari, che sono già fuori resteranno disoccupati, le attrezzature di Molise Dati inutilizzate mentre le tre aziende private, che per altro forniscono un servizio giudicato da molti enti mediocre, continueranno a beneficiare di ingenti risorse pubbliche senza gare di appalto.

Che dire! Siamo di fronte all’ennesima storia strana di intrecci tra politica ed affari che finiscono sempre per avvantaggiare gli amici del governatore.

 

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