di GIOVANNI MINICOZZI
Archiviata la pasticciata soluzione sulla sanità, il Consiglio si appresta ad un’altra seduta monotematica dedicata, questa volta, e non è la prima, all’emergenza lavoro. L’assise è stata convocata per martedì prossimo su richiesta della minoranza di centrodestra. Al di là del gioco della parti, però, quello che appare evidente è l’assoluta mancanza di strategia e di proposte per tentare di far uscire il Molise da baratro produttivo ed occupazionale nel quale è finito. Gam, Ittierre, Zuccherificio, Esattorie, Molise Dati, settore dell’edilizia, agricoltura, piccole e medie imprese con l’acqua alla gola o già affogate.
Il dramma dell’incertezza e della disoccupazione coinvolge ormai migliaia di famiglie, non numeri ma persone in carne ed ossa costrette a vivere nella miseria quotidiana che mette a rischio finanche l’istruzione dei propri figli.
Un quadro squallido e desolante rispetto al quale il governo regionale appare sempre più insensibile o, forse, incapace di trovare soluzioni adeguate. I tanti tavoli nazionali e regionali di concertazione non producono effetti positivi ma solo chiacchiere o bugie camuffate da impegni il più delle volte non mantenuti.
In generale, la classe politica appare prigioniera di se stessa e dei suoi odiosi privilegi che continua a difendere con i denti, addirittira minacciando o presentando querele, puntualmente archiviate dai giudici, contro chi osa metterli in evidenza. Una situazione non più sopportabile, messa in discussione con la richiesta di dimissioni per Paolo Frattura e il conseguente scioglimento anticipato della legislatura. Intanto, però, il Consiglio regionale parlerà dell’emergenza lavoro. Appunto, parlerà, ma solo per continuare a giocare sulla pelle dei disperati
