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lunedì, Novembre 10, 2025

Quinto open day nel reparto di Rianimazione del Cardarelli. Porte aperte ad ex pazienti e familiari

AttualitàQuinto open day nel reparto di Rianimazione del Cardarelli. Porte aperte ad ex pazienti e familiari

Un reparto, quello di Rianimazione, dove arrivano pazienti in stato critico. In lotta tra la vita e la morte. Situazioni difficili da affrontare con estrema professionalità. Tra i macchinari si muovono e operano medici e infermieri. Professionisti ma soprattutto uomini e donne. Da cinque anni, il direttore dell’Unità operativa di Rianimazione al Cardarelli Romeo Flocco e l’Arcivescovo Bregantini organizzano un open day, una giornata in cui le porte del reparto dell’Ospedale di Campobasso vengono aperte a ex pazienti, ai loro familiari i quali hanno instaurato con medici e infermieri un rapporto che va al di là di quello professionale. E’ anche e soprattutto umano. «Persone che hanno vissuto giorni tristi ma anche felici, nel 70% dei casi – ha spiegato Romeo Flocco – quando sono tornate a casa. Da allora – ha detto – con gli gli operatori di Rianimazione è nato un rapporto speciale ed è bello e commovente ritrovarsi con i familiari e soprattutto con gli ex pazienti, non più ricoverati ma che stanno bene. Questo è bello per loro e per noi».
L’arcivescovo Bregantini ha celebrato una messa nel reparto, introducendo la Quaresima. Porte aperte in Rianimazione dove non esistono più le restrizioni all’ingresso di un tempo, si eliminano alcune barriere, mettendo in evidenza quegli aspetti relazionali psicologici importanti nell’assistenza. «Oggi non serve più tenere le porte chiuse, evitare l’ingresso della gente,non esiste la ragione scientifica per farlo. Infatti – ha continuato Flocco – le infezioni sono nosocomiali e non dovute a germi esterni. Questo reparto è delicato. Sono sei i posti letto disponibili ma noi lavoriamo anche con 8. Questo perchè non possiamo trasferire i pazienti in quanto qui ci sono alcune specialistiche e perchè a volte non vi è spazio in altri ospedali».
L’Arcivescovo Bregantini, nella giornata del mercoledì delle Ceneri, ha sottolineato alcuni concetti, proponendo il tema «Rianimiamo il corpo e lo spirito» e rivolgendosi a ex pazienti, ai loro familiari e a quelli di chi è ricoverato.
«Si potrebbe dire – ha evidenziato – che il Signore abbia voluto metterci alla prova, chiamarci a un più profonda purificazione, a ricominciare daccapo nello spirito della penitenza». Un messaggio intriso di speranza. Vedere la malattia, il disagio, come un ostacolo da affrontare e superare per avere una consapevolezza di vita diversa, uno spirito più forte, una corazza più spessa con cui affrontare il domani.

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