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martedì, Ottobre 21, 2025

Raccolta differenziata a Campobasso, al via iter politico

AttualitàRaccolta differenziata a Campobasso, al via iter politico

di TONINO DANESE

Un argomento che torna al centro del dibattito sociale e politico. Da anni a Campobasso si parla di raccolta differenziata, ma il servizio ancora non parte. Ci sono stati  intoppi e ritardi nel corso del tempo, lungaggini non solo burocratiche che hanno messo un freno. Dal 2002 la discussione è aperta. Quando tutto sembrava a posto,  arrivava uno stop.  Un progetto sperimentale è stato avviato dall’amministrazione di centrodestra targata Gino Di Bartolomeo, con l’allora assessore Nicola Cefaratti e proseguito dall’attuale squadra di centrosinistra. Una raccolta, in sperimentazione,  che ha riguardato i commercianti del centro storico, quello murattiano e che, dicono da Palazzo di città, ha portato buoni risultati, con un maggiore conferimento del 3%.

Il consigliere  incaricato, Stefano Ramundo, ha concluso, dopo circa 4 mesi, a dicembre, il percorso di ricognizione, valutando la situazione in città, gli aspetti critici e quelli positivi e ha analizzato anche i casi  italiani, le buone pratiche da prendere in considerazione. Ha cioè approfondito dati e modalità di raccolta in quei centri da anni all’avanguardia, specie nel nord Italia.

Ha riportato quanto riscontrato in un incontro preliminare alla presenza del sindaco Battista, del vertice della Sea, società che gestisce il servizio rifiuti e i dirigenti comunali preposti.

Si è affrontato, in buona sostanza, come passare dal sistema attuale di raccolta dell’immondizia a una nuova programmazione. Ancora nulla è definitivo, è stato spiegato, anche se le idee ci sono e sono stati calendarizzati obiettivi e azioni. Pure la commissione ambiente si è attivata.  Si valuta sia il porta a porta sia il sistema misto.

“Bisogna  considerare – hanno rimarcato ancora da Palazzo San Giorgio –  i costi, la fattibilità sulla base delle criticità urbanistiche, il parco macchine, il sostegno economico della Regione, il piano industriale”. Insomma diversi aspetti, che però non sembrano ostacoli insormontabili né ulteriori freni a dotare la città di un servizio essenziale e moderno.

Campobasso ha 50mila abitanti e, è l’opinione di chi sta valutando l’iter, servirebbe una spesa, per la differenziata, di almeno tre milioni di euro, ma anche di più.

“Il percorso politico è stato avviato – ha detto Ramundo – ora bisogna andare veloci ma essere attenti. L’obiettivo sarebbe quello di partire entro l’anno, possibilmente a ottobre, almeno nella fase iniziale, oppure, male che vada in primavera”.

Certo è che Campobasso non può rimanere indietro sul punto rispetto ad altre realtà italiane e soprattutto ad altri capoluoghi di Regione. E’ una questione che va avanti da troppo tempo e serve una risposta se si vuole proiettare la città in uno scenario più moderno e al passo con i tempi.

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