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martedì, Ottobre 21, 2025

Franco Gabrielli a Campobasso per parlare di dissesto e sisma. Ma in Molise la Protezione civile è stata smantellata

AperturaFranco Gabrielli a Campobasso per parlare di dissesto e sisma. Ma in Molise la Protezione civile è stata smantellata

di ANNA MARIA DI MATTEO

Il Molise è terra fragile e dunque ad alto rischio idrogeologico oltre che sismico. Una situazione di estrema debolezza e fragilità che presuppone l’esistenza di un sistema  integrato ed organizzato, in grado di intervenire in caso di calamità.

Un sistema che nella nostra regione è stato smantellato. Il riferimento è alla Protezione civile che un tempo da più parti d’Italia ci invidiavano e del quale oggi non è rimasto poco se non nulla. Se n’è accorto anche in capo del Dipartimento  nazionale della Protezione civile, Franco Gabrielli, intervenuto al seminario organizzato dall’istituto Pilla di Campobasso proprio sul tema dell’ambiente e della tutela del territorio.

Gabrielli sa benissimo come stanno le cose nel Molise. Sulla fine ingloriosa della colonna mobile della Protezione civile molisana, sul progressivo smantellamento dell’intero apparato, Gabrielli ha precisato che spetta alle Regioni il compito di gestire e coordinare il servizio di Protezione civile.

“Noi non possiamo intervenire – ha spiegato – pur sapendo che ci sono problemi. Non possiamo venire in Molise e dire che chi gestisce deve essere sostituito. Non entriamo nel merito delle beghe interne – ha aggiunto, dimostrando di essere a conoscenza di quanto sta accadendo in questi mesi in Molise – ma è chiaro che chi governa deve assumersi la piena responsabilità di quanto accade”.

Il riferimento è anche alle possibili conseguenze che l’assenza di un servizio efficiente potrebbe provocare. Un monito rivolto al presidente della Giunta regionale, finito nel mirino delle polemiche per il progressivo scardinamento del sistema di protezione civile regionale.

Ma intanto, il rischio resta alto, come ha confermato lo stesso Gabrielli. Parlando della Calabria, che è tra le regioni maggiormente a rischio, ha detto che non è possibile prevedere un terremoto. Ma ha detto che è facile prevedere che un terremoto ci sarà. Non si sa quando, ma ci sarà. E per il Molise, ha poi aggiunto, la situazione non è dissimile.

“Per questa ragione – ha avvertito – è indispensabile che le comunità locali si dotino di piani di intervento, di strumenti, anche urbanistici, con i quali vengano individuate le zone maggiormente a rischio, dove non si può e non si deve costruire”.

In una parola sola, c’è bisogno di buon senso. Quel buonsenso che in Molise, a quanto pare, non esiste più.

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