La biblioteca Albino di Campobasso si è avviata verso un lento declino. E questo nonostante sia un importante punto di riferimento dell’intera regione per la ricerca e la cultura. Conserva un patrimonio di inestimabile valore che però rischia di finire nell’oblio.
Sì, perché, a causa dei soliti problemi finanziari e di responsabilità, i pochi dipendenti rimasti, sei in tutto e alle dipendenze della Provincia, da soli non riescono più a garantire la piena operatività della struttura. Sono rimasti in pochi a gestire le attività, perché lo scorso 31 dicembre è scaduta la proroga concessa alle due cooperative, impiegate con 15 lavoratori all’intero della biblioteca.
Al momento sono a casa, in ferie, in attesa che la situazione si sblocchi.
Dalla Provincia di Campobasso, che sta gestendo la struttura, il presidente De Matteis fa sapere di essere in attesa della delibera con la quale la Giunta regionale formalizzerà la conferma dell’incarico all’ente di via Roma e con esso dovrebbe anche stanziare le risorse per consentire la proroga dei contratti con le due cooperative. Una proroga di qualche mese, il tempo strettamente necessario per consentire alla Regione di recepire la normativa nazionale in materia di riordino delle Province.
La Cgil, per bocca di Franco Spina, sollecita l’intervento del governo regionale, perché i tempi per concedere una nuova proroga sono ormai strettissimi.
Se la delibera non dovesse arrivare per le prossime ore, ha avvertito Spina, la situazione si complicherebbe ulteriormente, con il rischio di procedere in un appalto del servizio ex novo.
L’appello, dunque alla politica di fare in fretta e di decidere. Decidere il futuro dei 15 dipendenti ma soprattutto il futuro di una struttura che racchiude la storia del Molise. Un patrimonio da tutelare, salvaguardare e da rivalutare.