Sono i cosiddetti partiti minori, ma sono quegli stessi partiti che sono stati determinanti per la vittoria del centrosinistra alla Regione. Sono gli stessi partiti che oggi, a distanza di due anni da quella vittoria, tirano le somme, tracciano il bilancio dell’attività del governo regionale. Ed il risultato è a dir poco deludente.
I segretari di Psi, Sel, Pdci, Cd e Guerriero Sannita si sono ritrovati attorno ad un tavolo per fare il punto della situazione in cui si trova il Molise. Ed il quadro che ne è venuto fuori è a dir poco allarmante.
«Lo stato in cui versa l’azione regionale, sia a livello di esecutivo che di Consiglio, la inadeguatezza e la lentezza delle azioni poste in essere – hanno messo nero su bianco, in una nota ufficiale, i vertici molisani dei cinque partiti del centrosinistra – a fronte delle aspettative dei molisani oramai stremati dalla congiuntura economica e delusi dal mancato rispetto del programma elettorale, hanno determinato la necessità di una riflessione da parte dei partiti minori, stanchi, ormai di aspettare il più volte preannunciato cambio di passo, per altro richiesto da più parti».
Ed allora, i cinque segretari delle forze politiche del centrosinistra , hanno ricordato a Paolo Frattura, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che ci sono delle emergenze la cui soluzione non può più essere più rinviata. Il lavoro, primo fra tutti. I dati sulla disoccupazione, soprattutto quella giovanile, sono allarmanti e dunque l’imperativo è quello di creare un nuovo modello di sviluppo «capace di dare risposte alle tante vertenze aperte, fondato sulla valorizzazione e le potenzialità del territorio – hanno scritto nel documento Miniscalco, D’Angelo, Macoretta, D’Orsi e Muccio – E poi c’è l’altro tema dei temi: la salute dei cittadini.
«Occorre rendere efficiente la sanità pubblica, con il potenziamento della medicina del territorio», hanno ricordato i segretari regionali.Che nell’elenco delle cose da fare con estrema urgenza hanno inserito anche il welfare ed i trasporti.
C’è la necessità di un riequilibrio a sinistra delle politiche e delle azioni del governo regionale, hanno ricordato ancora i partiti minori della coalizione ed è impellente la necessità di una discontinuità nell’azione amministrativa, sia nel merito che nel metodo, «chiesta a gran voce dai molisani – hanno ribadito i cinque segretari – e soprattutto da quelli che con il loro sostegno ci hanno consentito di governare, convinti che con il cambio del direttore d’orchestra e dei primi violini cambiasse anche la musica. E’ ora che nuovi spartiti vengano suonati – è la conclusione del documento – e, se è il caso, anche sostituendo i violini». Frattura è avvisato.