Le analisi effettuate sui due lotti di vaccino Fluad dell’azienda farmaceutica Novartis hanno dato responso negativo: il farmaco è sicuro e dunque non c’è alcun nesso con i decessi registrati in diverse regioni italiane. Lo sostengono l’Istituto Superiore di Sanità, l’Agenzia Italiana del Farmaco e il comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza.
“Le analisi – spiega il Direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asrem – hanno confermato la sicurezza del vaccino antinfluenzale. Anche il Comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (PRAC), riunito presso l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), a Londra, ha concluso che non esiste alcun nesso causale tra i vaccini antinfluenzali Fluad e gli eventi avversi, anche mortali, segnalati. E’ quindi definitivamente acclarato che non si è trattato né di un problema nel processo produttivo né di contaminazione del vaccino che è sottoposto, in accordo alle procedure internazionali di autorizzazione, a 38 controlli di cui 14 sul prodotto finito e 23 sui singoli componenti prima che ciascun lotto venga rilasciato in commercio”.
Dopo i casi di morte “sospetta”, tra cui quello della 79enne di San Felice del Molise, deceduta a Termoli pochi giorni dopo la somministrazione del vaccino, la campagna antinfluenzale si è interrotta bruscamente anche in Molise, con una flessione della copertura del 40%. “Occorre riportare l’attenzione – evidenzia l’Asrem -sull’importanza della vaccinazione antinfluenzale e sulla sicurezza dei vaccini. Così come sottolineato anche dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’AIFA, è necessario che le persone, in primis i soggetti a rischio, si sottopongano alla vaccinazione antinfluenzale, indipendentemente da quale sia il vaccino prodotto e utilizzato. Ogni anno, infatti, in Italia l’influenza causa circa ottomila decessi, in particolare tra gli ultra 65enni già gravati da patologie importanti”.
Un appello lanciato anche dai rappresentanti dei medici di famiglia: ” La campagna è ancora in corso e chi si vaccina al più presto fa ancora in tempo ad acquisire le difese immunitarie contro la malattia, il cui picco epidemico è previsto, in genere, nel mese di febbraio del prossimo anno (2015)”.