Una busta con all’interno il dito che era stato amputato al cadavere di un anziano nell’obitorio dell’ospedale Cardarelli di Campobasso, il 17 novembre scorso, è arrivata oggi per posta negli uffici dello stesso ospedale. I vertici della struttura sanitaria hanno subito chiamato la polizia che ha effettuato i rilievi. L’arto non era decomposto, segno che – evidenziano dall’ospedale – per tutto questo tempo quasi certamente è stato conservato in un frigorifero.
Su quanto accaduto a metà novembre sono in corso le indagini della polizia; qualcuno riuscì a entrare nell’obitorio del Cardarelli e ad amputare il dito alla salma di Pietro Picciano, un anziano di 74 anni morto per cause naturali.
“Tutto è accaduto intorno alle 14 di oggi. In ospedale è stata recapitata una busta, genericamente indirizzata al ‘Cardarelli’; è stata aperta dal direttore amministrativo che non appena si è reso conto del contenuto, inorridito, è venuto da me. Io a quel punto ho immediatamente chiamato le forze dell’ordine”.
Così il direttore sanitario dell’ospedale di Campobasso, Luigi Di Marzio riferisce all’ANSA quanto accaduto. “Nella busta c’era solo il dito amputato, nessun foglio, scritta o altro. Il dito non era decomposto – aggiunge – e questo ovviamente fa pensare che sia stato tenuto per tutto questo tempo in un frigorifero”. La polizia ha sequestrato la busta e il dito. Si faranno ora degli esami più approfonditi.
