Una città legata alla sua tradizione marinara rinnova l’affidamento al Santo patrono. Lo fa due volte l’anno: il 5 dicembre, festa liturgica di San Basso che ricorda il giorno del suo martirio e, in particolare, il 3 e il 4 agosto quando la suggestiva processione in mare e gli altri eventi religiosi ricordano la traslazione delle ossa del protettore a Termoli rafforzando l’identità e il senso di una venerazione che si perde nel tempo. La ricorrenza del 5 dicembre ha previsto alle sette del mattino la messa celebrata in Cattedrale dal vescovo, Gianfranco De Luca insieme ai sacerdoti della città. <<Questa festa – ha affermato De Luca durante l’omelia – ci apre alla speranza e accende una luce sui rischi e i pericoli che ci fanno vivere in uno stato di cecità>> perché <<quando si oscura Dio nella nostra vita – ha aggiunto – è ovvio che ci attacchiamo ad altri idoli. E allora quella corruzione che è in agguato, quel desiderio di possedere e di dominare si fa strada e diventa il nostro idolo al quale asserviamo la nostra vita>>. Alla messa hanno partecipato le autorità civili e militari, le associazioni e numerosi operatori della pesca, la gente di mare che ogni giorno si confronta con un lavoro molto impegnativo e nella venerazione di San Basso trova conforto e motivo di orgoglio. Dalla cattedrale il corteo ha raggiunto il piazzale del porto dove è stata deposta una corona in memoria dei caduti del mare. Un momento di condivisione per rinnovare la preghiera del navigante e ricevere la benedizione del vescovo De Luca.