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mercoledì, Settembre 17, 2025

Regione, Frattura alla prova del nove

AttualitàRegione, Frattura alla prova del nove

di GIOVANNI MINICOZZI

Una coalizione in fermento. Così appare il centrosinistra che da un anno e mezzo governa la Regione in modo approssimativo e inconcludente.

I costi della politica tutt’ora esorbitanti per una piccola regione,la sanità, la difficile soluzione per tante aziende in crisi che mettono a rischio qualche migliaio di posti di lavoro oltre ai 7.700 già andati in fumo nel 2013, i conflitti d’interesse del presidente e, da ultimo, la strana vicenda legata alle due centrali a biomasse del Matese hanno costretto i partiti del centrosinistra ed i sindacati a suonare la sveglia a Paolo Frattura.

A prendere le distanze nei mesi scorsi erano stati gli alleati di Sel , dei Comunisti italiani ed una parte consistente del Pd.

Nelle settimane scorse era uscito allo scoperto Roberto Ruta, seguito da Antonio Di Pietro, fedele alleato del governatore. Entrambi hanno sollecitato il presidente a riportare la sua azione di governo nell’alveo del programma elettorale promesso ai molisani: sanità pubblica per almeno il 75% del totale, soluzione delle vertenze di lavoro entro l’anno, riorganizzazione e semplificazione della macchina amministrativa, potenziamento delle infrastrutture senza puntare sull’autostrada ma su una superstrada a quattro corsie , cancellazione delle autorizzazioni alle centrali a biomasse già concesse dalla Regione e via dicendo.

Siamo di fronte, dunque di fronte ad una vera  e propria verifica politica e programmatica nel centrosinistra che potrebbe sfociare in nuovi equilibri interni senza escludere un rimpasto dell’esecutivo regionale che, a dire il vero, il governatore aveva previsto di fare in quarantott’ore alcuni mesi fa.

Paradossalmente però, nella verifica in atto vengono ignorate due questioni importanti: il conflitto d’interesse che oggettivamente coinvolge Paolo Frattura e gli stipendi dei consiglieri regionali che risultano essere davvero indecenti rispetto all’attività svolta e rispetto alle condizioni disperate in cui vivono i molisani.

Per altro, di tanto in tanto, torna alla ribalta il famigerato articolo 7 , abrogato solo dopo una serie di figuracce rimediate in ambito nazionale e dopo un preciso avvertimento scritto inviato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.

C’è anche da dire che l’indennità per i portaborse, percepita illegittimamente e abusivamente nel secondo semestre del 2013 ancora non è stata restituita da tutti e a tal proposito è in atto un contenzioso con la Corte dei Conti.

L’articolo 7, infatti, era palesemente incompatibile con le nuove indennità imposte dal decreto Monti, ma i consiglieri regionali del Molise  per lunghi mesi hanno sostenuto il contrario ed oggi, invece,  c’è perfino chi ha la faccia tosta di prendersi il merito dell’abrogazione.

Certi atteggiamenti accentuano un clima di ostililità  nei confronti della politica che però non giustifica minacce di violenza da parte di alcuni facinorosi disperati nei confronti di chiunque e tantomeno se diretti al presidente della Regione Paolo Frattura.

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