Franco Rossi e sette operatori sanitari restano ai domiciliari, mentre tornano in libertà cinque infermieri indagati nell’ambito dell’operazione coordinata dalla Procura di Isernia sui presunti maltrattamenti e i sequestri di persona avvenuti nella residenza socio-assistenziale Villa Flora Montaquila. Questa la decisione del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Isernia, Elena Quaranta, maturata al termine degli interrogatori di garanzia. Da quanto si è appreso, gli infermieri devono osservare una sola prescrizione: almeno in questa fase non dovranno svolgere attività o comunque frequentare la struttura di Montaquila. Ma a questo punto per loro cambia poco, visto che nei giorni scorsi hanno ricevuto le lettere di sospensione da parte dei vertici della residenza socio-assistenziale. E ciò potrebbe aver influito sulla decisione del Gip. Mentre sono state valutate diversamente le posizioni degli operarsi sanitari, più a stretto contatto con i pazienti, e di Franco Rossi. Pur essendosi dimesso da ogni incarico ricoperto a Villa Flora, per il sostituto procuratore Federico Scioli e i Carabinieri del Nas, il sindaco di Montaquila è comunque ritenuto il gestore di fatto della struttura. Su questa decisione gli avvocati di fiducia di Rossi – Marco Franco e Franco Mastromardi – non si sbilanciano: “Vogliamo prima leggere l’ordinanza e poi eventualmente presentare appello”, hanno detto. Di certo non ci fermeremo qui. Porteremo avanti ulteriori indagini – hanno concluso – per dimostrare l’estraneità di Rossi ai fatti che gli vengono contestati”. Anche gli altri avvocati aspettano di leggere le motivazioni prima di studiare le contromosse.