Basta svendere il territorio molisano, basta compromettere la salute dei cittadini, basta tagliare le gambe allo sviluppo turistico di un’intera regione per favorire gli interessi di pochi, no alle centrali a biomasse!. Questo, in sostanza, il messaggio lanciato dal consigliere provinciale e fondatore del Movimento Lab, Michele Durante, nel corso della conferenza stampa tenuta questa mattina a Palazzo Magno. La vicenda della realizzazione dei due impianti nel cuore del Matese e delle relative autorizzazioni concesse dalla Regione tiene banco da mesi, ma nelle ultime ore ha assunto i contorni della vera e proprio rivolta popolare. Una protesta, per la verità, sino ad ora pacifica. “Non parteciperemo alla manifestazione – ha spiegato Durante – per evitare la strumentalizzazione politica della protesta, ma ribadiamo con forza la nostra contrarietà agli inceneritori, ovunque essi sorgano”. Il consigliere ha tenuto ha precisare come sin dal 2011, anno di costituzione del Consiglio provinciale, abbia manifestato, come esponente di Costruire democrazia prima, e del Movimento Lab poi, nei confronti dell’Ente di via Roma i rischi che si stavano correndo. Le due centrali, secondo Durante, rappresentano solo la punta dell’icerberg di una politica ambientale totalmente scellerata, che affonda le proprie radici in una programmazione incurante delle norme europee e nazionali a tutela del territorio. Che fare dunque per impedire questo ulteriore scempio? Il fondatore di Lab non ha dubbi, l’unico a dover agire è il governatore Frattura. “Ribadiamo l’appello al presidente della Regione, l’unico soggetto che può agire con un’azione monocratica per sospendere le autorizzazioni. Questa – ha precisato Durante – è l’unica cosa che deve fare un amministratore quando è la popolazione a chiederlo a gran voce”. Una sospensione necessaria anche per evitare danni erariali derivanti dalla richiesta di risarcimento, che la Civitas, ha evidenziato Durante, è legittimata a richiedere, dal momento che le autorizzazioni sono state già concesse. Il consigliere ha infine espresso preoccupazione per la protesta in corso davanti al cantiere di Campochiaro che, visto l’ingente dispiegamento di forze dell’ordine, compreso il Reparto Celere di Napoli, potrebbe sfuggire di mano: “Non voglio creare allarmismo – ha detto – ma le forze antisommossa non si convocano per nulla”. Insomma, è arrivato il momento di prendere una decisione chiara e netta che tuteli e salvaguardi l’ambiente, l’unica carta da giocare per lo sviluppo della regione.
M.D.U.