18.9 C
Campobasso
domenica, Settembre 21, 2025

Forze dell’ordine verso lo sciopero, Pelle (Siap): non vogliamo l’aumento, ma il rispetto degli impegni

AttualitàForze dell'ordine verso lo sciopero, Pelle (Siap): non vogliamo l'aumento, ma il rispetto degli impegni

Piena adesione anche da parte dei sindacati delle forze dell’ordine molisane allo stato d’agitazione per chiedere al Governo il rispetto degli impegni presi, a partire dallo sblocco del tetto salariale. I rappresentanti delle forze delle ordine sono determinati nel portare avanti l’idea di scioperare. Ma con un certezza: il loro impegno per garantire sicurezza ai cittadini non verrà meno. Sul braccio di ferro in atto con il Governo interviene anche Antonio Pelle, segretario provinciale di Isernia del Sindacato italiano appartenenti polizia e componente della direzione nazionale del Siap: “Sorge il dubbio che il Premier Renzi non sia stato correttamente informato sulla causa della rabbia degli uomini e delle donne in divisa. Il presupposto di tutto resta lo sblocco del tetto salariale, senza questo impegno il dialogo non può neppure cominciare, pertanto lo sciopero è stato proclamato e tale resta. È bene precisare che le forze dell’ordine non chiedono lo sblocco del contratto e quindi un aumento di stipendio, come tutti pensano. Siamo perfettamente consapevoli della situazione economica catastrofica che l’intero paese sta attraversando, ma la nostra richiesta è il superamento del tetto salariale. In particolare, il D.L. nr. 78 del 2010 che bloccava i contratti nella Pubblica Amministrazione, per il triennio 2011/2013, poi prorogato per il 2014 ed in questi giorni annunciato dal Ministro Madia anche per il 2015, era sostanzialmente viziato in quanto prevedeva il divieto di superare il tetto salariale del 2010. Ed è proprio questo il punto fondamentale perché il nostro sistema di carriera si basa su qualifiche e progressioni è ciò comporta il 50% del nostro stipendio, unitamente alle cosiddette indennità accessorie, invece, nel pubblico impiego incide solo nella misura del 10%. Ovvero, se per concorso o anzianità vi è una progressione in carriera che comporta ulteriori incombenze e diverse mansioni, ne conseguono anche maggiori responsabilità che però non vengono remunerate in maniera adeguata. Altra nota dolente sono le cosiddette indennità accessorie, fondamentali nel nostro sistema stipendiale che si compone soprattutto di straordinari, servizi notturni e festivi, reperibilità, cambi turno improvvisi, servizi di ordine pubblico, missioni. In conclusione: o Renzi non ha compreso di cosa si tratta, visto che non si è mai parlato di aumento dello stipendio, o chi di dovere non ha saputo rappresentare la nostra situazione di disagio economico. C’è da tener presente, inoltre, che a luglio i competenti Ministri Alfano, Orlando, Pinotti e Martina ci hanno rassicurato circa lo sblocco dei tetti salariali a partire dal prossimo novembre, mentre, e di questi giorni l’affermazione contraria del Ministro Madia. In ogni caso – conclude Antonio Pelle – i cittadini possono stare tranquilli, non faremo mai mancare i servizi essenziali, perché continueremo a produrre sicurezza anche a costo di sacrifici personali, come del resto finora fatto in silenzio, comunque cercando di far capire le nostre ragioni ai vari governi succedutisi in questi anni di blocco del tetto salariale”.

Ultime Notizie