Campobasso, una città che negli anni è cresciuta in maniera disordinata, senza un disegno chiaro, e che, partendo dal centro murattiano, non si è poi estesa con la stessa armonia.
Ne è convinta l’assessore all’Urbanistica, Bibiana Chierchia che in questo periodo è al lavoro per una ricognizione sulla situazione e soprattutto sulle tante, forse troppe, pratiche rimaste in sospeso.
Ed allora come primo atto, la nuova amministrazione ha deciso di dare un segnale forte. «Dobbiamo riappropriarci del nostro ruolo di programmazione del territorio – ha detto l’assessore – ed amministrare la città nell’interesse della collettività».
La sensazione del nuovo assessore è che, in passato, i privati abbiano avuto l’idea di poter lavorare in maniera quasi indisturbata. D’ora in avanti questo non sarà più possibile, è la promessa della Chierchia, pronta a tirare fuori dal cassetto richieste inevase di lottizzazione, e a far partire il censimento sugli appartamenti sfitti per avere anche il quadro complessivo sulla domanda abitativa della città.
E poi c’è la questione dell’ex Romagnoli. «Su questo argomento il Consiglio comunale, nella seduta del 29 luglio, è stato chiaro: su quell’area non si deve edificare – ha ricordato – La Regione, proprietaria del sito, dovrà rivedere il suo progetto e ridurre la cubatura – ha proseguito l’assessore – occupandosi anche dell’abbattimento e la ricostruzione del vecchio hotel Roxy.
Sarà necessario quindi riaprire la concertazione, sulla base della deliberazione consiliare che sarà inviata alla Regione entro novanta giorni dalla seduta del 29 luglio», ha concluso Bibiana Chierchia.
La Giunta Battista è pronta a voltare pagina, in piena discontinuità con il passato, restituendo la città ai campobassani. Questo l’obiettivo dichiarato in campagna elettorale. Un obiettivo non facile da raggiungere ma che è alla portata.