E’ stato interrogato per rogatoria a Larino l’imprenditore termolese Raffaele Valente finito in carcere con l’accusa di tentato riciclaggio nell’ambito dell’inchiesta della direzione distrettuale antimafia che riguarda il presunto tesoro di Ciancimino.
L’uomo ha respinto ogni accusa davanti al gip, Maria Paola Vezzi e ha negato di conoscere e di avere mai avuto a che fare con il figlio dell’ex sindaco di Palermo.
Secondo l’avvocato difensore, Giuseppe Mileti, <<il capo di imputazione è stato già smentito da atti esistenti che escludono qualsiasi coinvolgimento di Valente in questa vicenda>>.
<<Tutte le operazioni commerciali dell’imprenditore sono state pulite>> – ha aggiunto il legale che presenterà delle memorie e dei documenti ufficiali al giudice del Tribunale di Roma e al Riesame per poi chiedere la revoca della misura cautelare.