La disoccupazione, in particolare quella giovanile, in Molise, ha assunto tutte le caratteristiche della vera emergenza.
Una situazione che quasi non fa più notizia. Ma se l’allarme arriva dal Pd, il maggiore partito che governa la Regione, è questa la vera notizia. Perché in una nota è il segretario Giovani democratici del Molise, Davide Vitiello, a suonare la sveglia al governo regionale, in testa il presidente Paolo Frattura, chiedendo l’immediata convocazione di un Consiglio regionale monotematico.
«L’obiettivo è quello di integrare in un unico pacchetto di misure il piano Garanzia giovani con gli altri strumenti, di diretta disponibilità della Regione – ha suggerito Vitiello – per assicurare una risposta allo stati di rassegnazione e di sfiducia che coinvolge sempre più giovani molisani».
Dati allarmanti, e non da oggi, quelli diffusi sulla disoccupazione giovanile in Molise.
«Nella fascia di età compresa tra i 14 ed i 29 anni – ha spiegato l’esponente del Pd – il tasso di disoccupazione è arrivato al 43,8%. Sono 13mila i ragazzi che non studiano e che non lavorano. Un record negativo che di fatto pone il Molise agli ultimi posti in Italia».
Parole che pesano e che chiamano direttamente in causa il governo regionale. Un governo che i Giovani democratici invitano a fare in fretta. «Non c’è più tempo da perdere – ha incalzato Vitiello – Vanno messi in atto tutti gli interventi necessari per scongiurare la perdita di intere generazioni di giovani molisani e la pressoché totale desertificazione sociale di un Molise in stato di agonia».
Eppure l’assessore regionale al Lavoro continua a pubblicizzare misure ed interventi a sostegno dell’occupazione giovanile, ma dei risultati sperati neppure l’ombra.
«Le misure esistono e vanno concretizzate con azioni strategiche e tangibili – ha aggiunto l’esponente del Giovani democratici – a partire dal progetto Garanzia Giovani. Alla nostra regione sono stati assegnati 7 milioni 500 mila euro per finanziare interventi ad oltre 15mila giovani tra i 15 ed i 29 anni da impegnare in percorsi di orientamento, formazione e sostegno all’auto imprenditorialità».
Infine l’invito alla collaborazione tra tutte le istituzioni: «Da questa emergenza si esce solo con l’unità di tutte le forze istituzionali, politiche e sociali. La risoluzione della questione – ha concluso Vitiello – non può che essere punto prioritario del Patto per il lavoro». Un patto sollecitato da più parti ma che al momento resta solo una parola drammaticamente vuota.