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giovedì, Ottobre 2, 2025

Centrali a biomasse, non si placa la protesta. Sindaci, associazioni e cittadini pronti a rivolgersi al Tar e alla Procura

AperturaCentrali a biomasse, non si placa la protesta. Sindaci, associazioni e cittadini pronti a rivolgersi al Tar e alla Procura

di GIOVANNI MINICOZZI

Non si placa la protesta contro le due centrali a biomasse autorizzate dalla Regione che sorgeranno nel cuore del Matese, e precisamente una nella piana di Campochiaro e l’altra a 200 metri di dastanza ma nel territorio di San Polo Matese.

Associazioni e semplici cittadini hanno annunciato una manifestazione pubblica che si terrà nei prossimi giorni davanti alla sede di Palazzo Moffa. Si sono mobilitati anche i sindaci dell’area del Matese che impugneranno davanti al Tar Molise le autorizzazioni concesse dalla Regione. Gli stessi sindaci coinvolgeranno il prefetto di Campobasso per convocare una conferenza di servizio con tutte le parti interessate.

“Esiste un problema di ordine pubblico e di salvaguardia della salute”, hanno detto allarmati i primi cittadini.

Ma le iniziative di protesta non finiscono qui.Alcuni ambientalisti, infatti, hanno deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Campobasso per abuso d’ufficio.

Secondo costoro, infatti, la procedura che ha autorizzato la due centrali sarebbe illegittima poiché non è stato ancora attivato il Piano di zonizzazione di quell’area. Inoltre il progetto presentato dalla società Civitas per la centrale di Campochiaro non poteva essere autorizzato, a loro dire, perché la stessa è controllata quasi totalmente dalla Cet, una società che ha chiesto il concordato preventivo.

Una vecchia storia quella della Civitas creata dall’attuale governatore Paolo Frattura e poi ceduta, a titolo quasi gratuito al suo socio Luca Di Domenico, il marito di Mariaolga Mogavero, capo di Gabinetto dello stesso presidente Frattura.

Dalle visure fatte alla Camera di Commercio si evince che oggi il capitale sociale della Civitas, di soli 10mila euro, appartiene per 50 euro a Luca Di Domenico e per i restanti 9.950 euro alla Cet.

Una storia infinita di intrecci tra affari e politica che, di certo, non aiuta il Molise a superare le drammatiche difficoltà di natura economica,  produttiva ed occupazionale che sta attraversando.

Sul versante politico c’è da segnalare, infine, la mozione presentata in Consiglio regionale dal centrodestra per chiedere la revoca delle autorizzazioni, e quelle del Movimento 5 Stelle sul Piano di zonizzazione e sul blocco delle centrali a biomasse, in attesa dell’approvazione del Piano energetico regionale.

Blocco, peraltro, già previsto da un Ordine del giorno approvato all’unanimità dall’Assemblea di Palazzo Moffa il 5 maggio scorso.

Ma evidentemente Ordini del giorno, mozioni e tutela del territorio e della salute diventano carta straccia di fronte a interessi consistenti che le biomasse potranno garantire.

 

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