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venerdì, Novembre 21, 2025

Piano operativo 2013-2015, il Consiglio regionale vota ordine del giorno e prende tempo. Contrario il M5S

AperturaPiano operativo 2013-2015, il Consiglio regionale vota ordine del giorno e prende tempo. Contrario il M5S

di GIOVANNI MINICOZZI

Una seduta monotematica del Consiglio regionale per discutere di sanità iniziata con una lunga e puntigliosa relazione del governatore Frattura, che ha spiegato con l’ausilio di slide punto per punto i contenuti del piano operativo varato con decreto della struttura commissariale lo scorso 4 giugno ma già sospeso dal Tar Molise.

Una sequenza di numeri riferiti alla riorganizzazione del sistema sanitario che però nulla hanno aggiunto a quanto era già a conoscenza dei molisani.

In sostanza Frattura ha confermato la chiusura degli ospedali di Agnone, Venafro e Larino, il ridimensionamento dei nosocomi di Campobasso, Isernia e Termoli e ha dimostrato, numeri alla mano, suo malgrado, il netto squilibrio in favore delle strutture private nell’assegnazione dei 940 posti letto per acuti e dei 220 per riabilitazione.

Il presidente-commissario, però ha giustificato le sue scelte con la necessità di adeguarsi alle indicazioni contenute nel verbale del tavolo tecnico nazionale sottoscritto a Roma lo scorso 19 febbraio, pena il commissariamento della sanità molisana.

Dal dibattito, invece, è emersa la volontà del Consiglio regionale di riappropriarsi della titolarità a riscrivere il piano operativo, entro 30 giorni, soprattutto per eliminare lo squilibrio del settore pubblico.

Da segnalare anche l’intervento critico dell’assessore Massimiliano Scarabeo che ha chiesto senza mezzi termini di rivedere le scelte fatte da Frattura sulla chiusura degli ospedali minori e sulla necessità di dare centralità alla sanità pubblica.

A quel punto il governatore ha chiesto la fiducia sul suo operato mediante l’approvazione di un ordine del giorno che, seppur modificato dall’aula è passato a larga maggioranza con la sola contrarietà dei rappresentanti del Movimento 5Stelle Antonio Federico e Patrizia Manzo.

Alla luce degli ultimi avvenimenti e della sospensiva concessa dal Tar sul piano Frattura resta l’attesa per l’esito del confronto con il tavolo tecnico nazionale previsto per il prossimo 18 giugno.

 

 

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