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sabato, Novembre 22, 2025

Edifici fatiscenti, impianti non a norma e rischio amianto. Le scuole italiane bocciate dal Censis

AttualitàEdifici fatiscenti, impianti non a norma e rischio amianto. Le scuole italiane bocciate dal Censis

di ANNA MARIA DI MATTEO

E’ un quadro impietoso quello tracciato dal Censis, che ha pubblicato i dati del rapporto sull’edilizia scolastica.

Dei 41mila istituti statali, quasi il 60%  ha impianti termici, elettrici o idraulici che non funzionano o non sono a norma.

Ed ancora: 9mila le scuole con intonaco a pezzi, 7.200 quelle  su cui sono necessari interventi alle strutture portanti, 2mila gli edifici che espongono al rischio amianto 342mila persone.

Le cause di questa situazione drammatica: la vetustà degli edifici: il 75% è stato costruito prima del 1980, il 15% prima della fine della seconda guerra mondiale.

«La recente assegnazione del 95,7% dei 150 milioni di euro stanziati con il decreto del Fare per l’avvio immediato di 603 progetti di edilizia scolastica rappresenta un cambio di passo rispetto alle procedure farraginose del passato»,  è scritto nel rapporto del Censis.

Gli interventi straordinari programmati dopo il tragico crollo della scuola di San Giuliano di Puglia, dove morirono 27 alunni e la loro maestra, hanno impegnato poco meno di 2 miliardi rispetto ad un fabbisogno complessivo stimato in 13 miliardi di euro.

Intanto prosegue l’operazione edilizia scolastica del governo per censire le priorità d’intervento e le risorse necessarie alla quale per il momento hanno aderito 4mila 400 comuni.

A Campobasso il problema legato alla sicurezza degli edifici scolastici è particolarmente sentito. Presto dovrebbe partire l’appalto per la realizzazione della nuova scuola elementare di via Crispi. Un primo passo per rendere sicure tutte le scuole della città capoluogo.

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