Una forma di innovazione poco conosciuta ma che sta rapidamente prendendo piede in diverse parti del mondo. Si tratta della Jugaad, un modello di ricerca e di sviluppo nato in India, traducibile, in parole semplici, con ‘ l’arte di arrangiarsi’. Ma la traduzione del termine hindi non deve trarre in inganno, perché l’idea proposta nel libro “Jugaad Innovation”, edito da Rubbettino, è tutt’altro che approssimativa e semplicistica.
E’ stato lo stesso editore calabrese, Florindo Rubbettino, intervenuto a Campobasso nel corso dell’incontro organizzato dal candidato sindaco Michele Scasserra, ad illustrare i vantaggi derivanti da questo modello di innovazione, applicabile non solo alle imprese, ma anche al mondo della politica e dell’amministrazione.
Il modello si basa su sei principi fondamentali (come spiegano nel libri i tre autori indiani Navi Radjou, Jaideep Prabhu, Simone Ahuja, rispettivamente consulente strategico, docente e imprenditrice) : cercare le opportunità dalle avversità, fare di più con poco, pensare ed agire in modo flessibile, mantenere la semplicità, includere le fasce più deboli e seguire il proprio cuore.
In sostanza il modello indiano parte dal presupposto che l’innovazione e la creatività non dipendono dalla disponibilità di grandi risorsi, ma sono capacità insite nell’uomo. Trovare soluzioni in tempi rapidi, aggirare gli ostacoli e trasformare le difficoltà in opportunità anche nelle circostanze più avverse. In una parola, Jugaad.
Un tipo diverso di innovazione che può rappresentare un’importante opportunità per territori che non dispongono di grosse risorse e che vivono problemi di arretratezza economica come il Mezzogiorno.
In quest’ottica si inserisce la proposta dell’aspirante sindaco Scasserra e del Polo civico: Campobasso prima città italiana a lanciare la Jugaad, ospitando ogni anno appuntamenti legati al modello di innovazione, da applicare, ovviamente, anche all’Amministrazione comunale e all’economia cittadina.
“Questo progetto – ha commentato Scasserra – rappresenta il momento più alto di tutta la campagna elettorale. Un’idea in cui credo fermamente – ha concluso – e che avrei proposto anche se non fossi stato candidato, perchè rappresenta l’unica e vera opportunità di svolta e di rilancio per Campobasso”.
M.D.U.
