di FABRIZIO OCCHIONERO Dopo la visita in Molise del ministro per l’integrazione del Governo Letta, Cécile Kyenge, solo contatti tra il Comune di San Giuliano di Puglia, la Prefettura e il Ministero dell’Interno.
Lavori in corso sulla convenzione che stabilirà tutti gli aspetti del progetto che ha previsto un centro di prima accoglienza per i profughi nel villaggio costruito dopo il terremoto per ospitare gli sfollati dal paese.
Un’intesa coperta da un finanziamento dello Stato centrale in cui verranno definiti i servizi da attivare, le opere di manutenzione e riconversione delle casette e le misure relative alla sicurezza in un territorio che si prepara ad affrontare un progetto di tale portata.
Per quanto riguarda i servizi, dalla mensa, alle pulizie, all’assistenza è previsto un maxi-bando di gara che affiderà a una grande cooperativa in possesso di tutti i requisiti la gestione degli interventi. Degli aspetti tecnici si occuperà il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione che ha già effettuato diversi sopralluoghi.
Quello di San Giuliano sarà in sostanza un hub, che dopo la prima accoglienza nei luoghi di sbarco ospiterà per un breve periodo i migranti. Almeno quattrocento, secondo una prima stima, che poi verranno trasferiti nei Comuni che hanno aderito ai progetti nazionali Sprar o altri centri.
Il villaggio è adatto ad ospitare i profughi aveva detto l’ex ministro Kyenge al termine della visita a San Giuliano. Da allora – ha spiegato il sindaco Luigi Barbieri – non abbiamo saputo più nulla sui tempi e anche per la richiesta fatta al Governo relativa al saldo dei risarcimenti alle famiglie delle vittime stabiliti dalla sentenza definiva del processo sul crollo della scuola. Per il centro di accoglienza è probabilmente che se ne riparlerà dopo le elezioni di maggio e con la nuova amministrazione che guiderà il Comune simbolo del sisma.



