Prende forma e corpo il progetto di salvataggio e rilancio dell’Ittierre che, tra l’altro, consentirebbe alla Regione di evitare di sborsare i 12 milioni di euro per la fidejussione sottoscritta in favore della nuova Ittierre.
I parlamentari del Pd Ruta e Leva hanno convocato una conferenza stampa per illustrare i dettagli del progetto che  parte da un presupposto: l’acquisto del ramo d’ azienda e non il fitto, come invece prevede la proposta attuale e che vede l’interessamento dell’Ikf.
Un progetto che prevede la creazione di una società , ha precisato il senatore, della quale farebbero parte la stessa Ikf , ma come azionista principale, le cooperative di produzione, gestione del magazzino, trasporto e logistica, la Regione, che entrerebbe per un biennio attraverso un patto parasociale, oltre  altri nuovi soci.
Sarebbero due gli imprenditori, di cui uno molisano, interessati ad entrare nella società , ma solo nel caso in cui ci sarà l’acquisto e non il fitto di ramo di azienda perché in questo caso rappresenterebbe la garanzia di un progetto di stabilità e rilancio.
L’idea progettuale ha già ottenuto il via libera delle parti interessate, compresi i lavoratori. Non solo: anche la struttura commissariale avrebbe dato il proprio assenso che significherebbe, per la Regione, poter dilazionare nel tempo, il pagamento della fidejussione.
I due parlamentari hanno anche annunciato l’interessamento di importanti marchi, pronti a collaborare con la nuova società . Insomma, va delineandosi un nuovo percorso che dovrebbe rilanciare l’azienda tessile, per la quale, l’impegno di Ruta e Leva è ora volto a ottenere del ministero dello sviluppo economico l’area di crisi.
«Significherebbe riqualificazione del personale, nuove politiche industriali, nuovi incentivi per la creazione del distretto del tessile.
«Alla morte sociale alla quale lentamente stiamo avviandoci – ha detto Leva – abbiamo il dovere di reagire».




