Sulla bocciatura del piano di riorganizzazione aziendale previsto per la sanità molisana è intervento anche il presidente del comitato Pro Veneziale di Isernia, Marco Condidorio. A suo avviso il commissariamento non è di certo al soluzione al problema, ma se fosse arrovato il via libera alla proposta pervenuta dal Molise, ci sarebbero stati grossi disagi: “Avrebbe creato disservizi e perdita di posti di lavoro. A Isernia, in particolare, avrebbe compromesso al funzionalità dell’ospedale. Il piano Frattura – ha aggiunto – non può mai funzionare fino a quando non metterà al centro il cittadino, fino a che la Sanità, pubblico o privata che sia, non tenga conto che la sua esistenza è tale in virtù “dell’esistere delle persone “; del fatto che i cittadini sono la manifestazione di bisogni e di necessità concrete reali e che non possono essere ridotti a meri numeri, quali frazioni o moltiplicazioni di posti letto piuttosto che di capitali da investire o peggio da spartire. La Sanità pubblica così come quella privata è fonte di lavoro, di professionalità e non dovrebbero per questo divenire il teatrino di interessi privati o esclusivamente politici determinando in tal senso disagio sociale e disservizio. Il cittadino, la persona, ha dei diritti riconosciutigli dalla Carta costituzionale italiana e dalla Carta europea sui diritti dell’ammalato; il cittadino molisano paga le tasse come tutti i cittadini e in tal senso senza alcun privilegio né campanilismo deve poter fruire – ha concluso Condidorio – di una sanità razionalmente distribuita sul territorio senza sprechi, efficiente, che garantisca sicurezza e professionalità”.
Il comitato ospedale di Isernia: ecco perché hanno bocciato il piano Frattura
