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sabato, Novembre 8, 2025

Sindaci del cratere compatti: “Spetta a noi scegliere i tecnici da utilizzare per la ricostruzione”

AttualitàSindaci del cratere compatti: "Spetta a noi scegliere i tecnici da utilizzare per la ricostruzione"

di FABRIZIO OCCHIONERO

Si sono ritrovati nel villaggio provvisorio di Bonefro, uno dei simboli dei ritardi della ricostruzione, dove ancora cinquanta persone vivono nelle casette consumate dal tempo. Ancora un incontro tra i sindaci del cratere per denunciare il blocco degli interventi, i lavori realizzati e non pagati e altre lentezze in vista degli accordi da siglare a Roma per impegnare i fondi e ai contratti da firmare con le imprese nel caso dei lavori privati o con le gare d’appalto per i pubblici. Compatti gli amministratori hanno preso posizione rispetto alla questione dei tecnici da utilizzare negli uffici dei paese: <<Abbiamo il diritto di scegliere i nostri tecnici, quelli che in questi anni hanno lavorato sui comuni e hanno contezza di tutte le pratiche che riguardano il post-sisma». Non c’è stata alla base della riunione la volontà di «mettersi contro» i precari ma la «consapevolezza che oggi 218 persone sono troppe e i soldi bisogna impegnarli anche per altre questioni, dalla manutenzione dei villaggi alla ricostruzione stessa. Nella gestione degli interventi”, hanno ribadito gli amministratori. Intanto rispetto alla vertenza del personale precario i sindacati hanno lanciato un grido d’allarme denunciando una situazione di assurdo immobilismo e un atteggiamento irriguardoso. Il tavolo – hanno affermato i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil di settore – è stato incomprensibilmente interrotto a causa delle perplessità sollevate dal consigliere regionale Salvatore Ciocca e va subito riattivato.
Il consigliere delegato ha precisato che l’impossibilità di dare corso era riferita a un accordo che non aveva ancora adeguate e necessarie risorse che ora – ha spiegato – si stanno reperendo con un’anticipazione di cassa di almeno un milione e centomila euro.
Rispetto a tante polemiche resta tuttavia la rabbia di molti cittadini senza una casa, alcuni di loro presenti all’incontro di Bonefro e pronti anche ad andare a Campobasso per rivendicare il diritto di poter tornare nelle abitazioni dopo quasi dodici anni trascorsi tra le pareti di legno.

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