Nuovo allarme occupazione. Questa volta arriva dal luogo per eccellenza in cui si incontrano domanda e offerta di lavoro. E cioè dal centro per l’impiego, dove sono in scadenza i contratti per 46 interinali che da 10 anni sono precari e che ormai sono parte integrante degli uffici sia di Termoli che di Campobasso. Si occupano dell’accoglienza, dell’orientamento e di tante altre attività che dal primo aprile non potranno essere erogate allo stesso modo, con il rischio di un dimezzamento dei servizi del 50 per cento. A illustrare tutto è stato l’assessore provinciale al lavoro Alessandro Di Labbio che ha spiegato come già da mesi la Regione è al corrente del problema. C’era stata una rassicurazione lo scorso 27 gennaio, ma ad oggi è tutto fermo. La gran parte del personale a rischio è entrato con il contratto cosiddetto Masterplan, del 2000. Si tratta di fondi europei che vengono ogni anno riprogrammati. Quelli del 2006-2013 sono scaduti lo scorso 31 dicembre, devono essere ancora rifinanziati quelli 2014-2020, nel frattempo però la Provincia chiede alla Regione un’anticipazione, sui soldi che gli verranno trasferiti dall’Europa, almeno per un milione di euro per poter andare avanti e non interrompere i servizi. Insomma una soluzione tampone. Alcuni dei dipendenti che rischiano di rimanere a casa dal primo aprile hanno partecipato all’incontro, raccontando la frustazione di un lavoro precario, degli ultimi quattro mesi del 2013 in cui hanno lavorato senza essere pagati, perchè la Regione non aveva ancora trasferito l’ultima tranche di soldi alla Provincia. Ora, e fino al 31 marzo saranno retribuiti con i residui dei fondi. Poi anche il fondo del barile sarà esaurito e per loro si apriranno le porte della disoccupazione se la Regione non risolverà il problema.


