Ha un volto solare, sorride sempre, soprattutto mentre danza, per trasmettere quella vitalità che chiunque le sta vicino riesce a toccare con mano. Sarà per la sua empatia, sarà per il suo coraggio, Simona Atzori conquista subito tutti e va dritto al cuore. Nata senza braccia, all’età di quattro anni inzia a dipingere con i piedi e a sei anni si iscrive a una scuola di danza. Tante le stroncature: “non potrà mai ballare” dicevano ai suoi genitori. E invece, senza perdersi d’animo e affrontando tante difficoltà, che ci sono state, e lei non le nega, oggi è diventata una ballerina classica e una pittrice di successo. A Larino ha incontrato gli studenti del Liceo D’Ovidio, prima esibendosi in una coreografia con la sua compagna di danza da ormai dieci anni Maria Cristina Paolini. Poi è iniziato il confronto, la testimonianza che ha emozionato tutti. “La prima cosa è accettare la diversità e dovete imparare anche a voi a farlo” ha detto ai ragazzi gesticolando con i piedi come se fossero le mani. E in effetti li chiama proprio così “le mie mani in basso”. Per sentirsi più vicina ai giovani si è seduta sul tavolo, lasciandosi andare ai racconti della sua infanzia, l’adolescenza, i difficili momenti del liceo. Ma anche la sua quotidianità, come quando qualche giorno fa nella sua cucina fatta apposta per lei ha preparato un dolce. “Sono una persona che ama vivere e che ha scoperto che la vità è bella, con le sue difficoltà e con le sue gioie” ha detto.
Toccante testimonianza di Simona Atzori tra gli studenti di Larino
