Altri 50 tecnici della Protezione civile vanno a casa, mentre a fine mese la stessa sorte toccherà ad ulteriori 145 tra tecnici ed amministrativi, i cui contratti non saranno rinnovati.
Una vicenda, quella che coinvolge i 218 dipendenti precari dell’Agenzia regionale, diventata un caso politico oltre che sociale. La vicenda è approdata in Consiglio regionale, nella prima seduta del 2014. E’ stato presentato in aula un ordine del giorno, che vede come prima firmataria la consigliera del Nuovo centrodestra, Angela Fusco Perrella e sottoscritto da tutti gli eletti a palazzo Moffa.
Un documento che impegna il presidente della Regione ad individuare la soluzione idonea a salvaguardare i posti di lavoro, assicurando così anche la prosecuzione della ricostruzione post-terremoto per la quale i dipendenti erano stati assunti attraverso un concorso pubblico. Prosecuzione che vuole dire rinnovo dei contratti.
La Regione è chiamata a sollecitare il Governo affinché conceda la deroga della previsione, per le azioni di sistema, del 4% dei fondi Cipe anziché del 2.
«La delibera Cipe, la numero 62 del 2011 – hanno ricordato i consiglieri nell’ordine del giorno – ha assegnato 346 milioni per la ricostruzione post-sisma del Molise, a patto – hanno sottolineato – che le opere vengano realizzare e rendicondate entro il 31 dicembre 2018«.
Ma nella sua replica in aula il presidente Frattura non ha lasciato intravedere alcuno spiraglio, ribadendo la propria posizione.
«L’Agenzia regionale di Protezione civile andrà rivista in funzione di una netta chiarificazione della competenze attribuite e della distribuzione dei ruoli – ha subito chiarito – Ma 270 unità lavorative, evidentemente sono un po’ troppe». Insomma, il governo regionale va dritto per la propria strada, senza alcuna indecisione.
Le parole di Frattura hanno gelato tutti, i consiglieri e ancor di più i precari della Protezione civile che riponevano le ultime residue speranze nell’ordine del giorni presentato in Consiglio. La risposta del governatore è stata una sorta di benservito, visto che da oggi altri 50 di loro sono andati a casa.




